La musica continuerà ad incontrarsi: il Primavera Pro 2020 chiude la sua fortunatissima e stimolante edizione online
 
– L’espansione all’universo digitale è stata un grande successo sia per il numero di persone che hanno seguito che di quelle che hanno partecipato alle conferenze

– I contenuti del programma continueranno ad essere disponibili per gli accreditati sulla piattaforma online dell’evento 

Isolato? Forse. Da solo? Assolutamente no. Questa è la conclusione più ovvia da trarre dal Primavera Pro 2020. L’edizione online dell’incontro del settore musicale organizzato dal Primavera Sound ha dimostrato che si può aprire una finestra a Barcellona, New York o Santiago del Cile e trovare qualcuno dall’altra parte del mondo che è pronto a fare conversazione e a costruire un ponte di comunicazione con la musica come tema di base.
 
Durante i quattro giorni di conferenze, showcase ed incontri, i 65 relatori e circa 1600 professionisti accreditati del Primavera Pro sono riusciti a scongelare il blocco. Il successo nel seguire e nel partecipare attivamente – oltre 5000 visualizzazioni tra 42 paesi dei cinque continenti, con alcuni contenuti ancora da trasmettere – ha suscitato un sentimento di comunità e di empatia che è stato caloroso come nei momenti più vivaci dell’incontro di Barcellona vissuti fino ad ora.
 
Tutto è iniziato il 21 luglio con una domanda: “E adesso?”, alla quale Severin Most, direttore di City Slang, ha risposto senza mezzi termini: “È arrivato il momento di recuperare la musica”. Dalla pandemia che ha messo a tacere i palcoscenici, certo, ma soprattutto dalle inerzie che vogliono allontanare l’ambiente musicale dall’essere umano. Zola Jesus e la direttrice del Lollapalooza Berlin Fruzsina Szép, i compagni di tavolo virtuali di Most, hanno annuito, d’accordo.
 
Per molti versi, il Primavera Pro 2020 si è dimostrato esattamente così, come recupero di un mondo entusiasmante. Uno spazio in cui emergono nuove possibilità, come quelle offerte dalla diretta streaming (tema centrale di diversi interventi della manifestazione) e uno spazio in cui sempre più voci diverse devono trovare il loro posto, come ha sottolineato lo stimolante sguardo critico delle relatrici della giornata del femminismo e della cultura Insumisas.
 
Il programma del Primavera Pro 2020 si è concluso con l’affievolirsi delle ultime note dello showcase dei Barbott, la band che ha chiuso le proposte di talenti locali che hanno costituito The Catalan Music Showcase, prodotto con il sostegno di Catalan Arts, il marchio di internazionalizzazione delle imprese culturali promosso dall’Institut Català de les Empreses Culturals (ICEC). Ma questa volta non si parla di addii, ma di una nuova fase che avrà presto una continuità, con l’inserimento di contenuti più esclusivi nell’archivio che questa settimana ha cominciato a prendere forma: 16 session, tra tavole rotonde, masterclass e interviste, 9 showcase ripresi professionalmente presso la sala La (2) de Apolo di Barcellona, 19 moduli imprenditoriali proposti dello Ideas Showroom ed i 13 filmati di International Music Fabric, realizzati da istituzioni e uffici di esportazione musicale di tutto il mondo appositamente per il convegno, tra cui il contributo italiano grazie all’Italia Music Export di SIAE e a Puglia Sounds, in collaborazione con A Buzz Supreme.
 
Questo mosaico di idee e riflessioni sarà uno dei pilastri della comunità online dei professionisti del settore verso cui il Primavera Pro si rivolge, con la certezza che la musica si ritroverà molto presto. Perché, in realtà, non si è mai fermata.
 
Infine, e con le mani sul cuore, vogliamo ringraziare le istituzioni e le aziende che ci hanno dimostrato il loro sostegno in questa edizione così speciale. I relatori che hanno accettato con entusiasmo l’invito a collegarsi. E tutti i membri accreditati del pubblico che si sono uniti al dibattito sul presente e sul futuro della musica. Il Primavera Pro non può fare a meno di voi.

 

 

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