Release.
SATOYAMA

SATOYAMA

 

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 Info.

Satoyama sono un quartetto di Ivrea (TO), attivo dal 2012. Dopo aver suonato su un numero importante di palchi italiani ed europei, vinto numerosi premi e inciso musica per cortometraggi e web series, la band arriva alla terza produzione in studio “Magic Forest” in uscita per Auand Records.

La musica dei satoyama è difficile da etichettare. Ognuno dei quattro membri ha una visione e una poetica musicale che mette all’interno del progetto. Mette in gioco e si mette in gioco con tutti i pregi e sopratutto i difetti (che sono più interessanti) che dispone.

L’insieme di queste diversità, culture musicali e passioni, sono unite ad una grande sincerità artistica.

Fin da subito i Satoyama hanno voluto dare un input originale al sound del progetto, essendo da sempre lontani dalle dinamiche più prettamente jazzistiche nelle quali spesso spicca la personalità e l’ego del solista a discapito dell’intero collettivo.

Satoyama è una foresta magica che incanta. Sguardi circondati da alberi che guardano il cielo.
Foglie che girano e creano un imbuto di colori, acqua che smuove aria che percuote sassi.

Satoyama è prima di tutto un viaggio musicale evocativo, energico, raffinato e sopratutto difficile da etichettare.

La definizione più originale che è stata data alla band, utile per rendere in parte l’idea sul loro stile, è “Radiohead e Bill Frisell discutono di ecologia in una tenda Tuareg”.

Musicalmente parlando, ogni nostro brano è arrangiato in ogni singola nota ed è molto discusso da tutti.

Cerchiamo sempre di dare un colore (la cosa curiosa che due su 4 hanno la sinestesia musicale e uno è daltonico), una caratterizzazione, una storia, una sensazione, un viaggio.

La diversità all’interno di un sound riconoscibile è un nostro obiettivo.

Da questa diversità, ci siamo collegati alla biodiversità di una foresta, elemento imprescindibile per lo sviluppo , ed alle tematiche ambientali ed ecologiche di cui tutti e 4 siamo appassionati e, a nostro modo attivisti.

C’è, in un certo senso un’idea politica dietro la nostra musica; fare finta che il grave problema ecologico non sussista, è come avere un pachiderma in salotto e fare finta che non ci sia.

Proprio per questo abbiamo deciso di identificare ogni nostro brano con una tematica che ci stava a cuore: desertificazione, migrazioni e guerre per l’acqua, surriscaldamento globale, monocolture in agricoltura con conseguente impoverimento della terra, inquinamento ecc…

Il nostro album ha però una connotazione positiva (si sente nel finale di “Magic forest)” e dovrebbe sapere di terra, di una passeggiata in un bosco dopo un acquazzone e di scelte etiche; l’unico modo in cui è possibile invertire questa tendenza è quella di cambiare in primis noi stessi.

Abbiamo quindi deciso di fare descrivere tramite brevi racconti e suggestioni queste nostre canzoni dalla scrittrice Lucia Panzieri, anche lei attivista e sostenitrice del progetto.

Ogni brano induce una suggestione, un viaggio, un ponte che collega l’ascoltatore alla foresta magica, luogo dove natura ed esseri umani coesistono rispettandosi. Questo concetto è proprio il significato di Satoyama, una foresta magica ma, forse non troppo lontana.

Le influenze musicali dei Satoyama sono molte e varie, dall’orchestra sinfonica che si accorda prima di una sinfonia, alle sinfonie di Beethoven e Mahler, passando per i lavori a 4 mani e i Lied di Schubert, i lavori di Bela Bartok le musiche tradizionali di alcuni paesi d’Africa, il Rock, dalle derive più psichedeliche dei Pink Floyd e dei Beatles, fino a sfumature più progressive e punk.

La band è molto influenzata anche dal Jazz, soprattutto nelle sue declinazioni europee più cameristiche ed introspettive, ma anche dagli album di Esbjorn Svensson TrioBobo Stenson e Jan Gabrarek.

Link utili

http://www.satoyama.eu/

https://www.facebook.com/satoyamaquartet/

http://auand.com/