I Satoyama vincono il bando Per Chi Crea di SIAE per un tour ecologico da Mosca a Shanghai

I Satoyama vincono il bando

Per Chi Crea di SIAE per un tour ecologico

da Mosca a Shanghai

Siamo felici di annunciare che i Satoyama, in collaborazione con l’associazione Fano Jazz Network, hanno vinto il bando Per Chi Crea di SIAE nel settore Musica della sezione “LIVE E PROMOZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE”, classificandosi al secondo posto.

Il progetto, previsto per marzo 2020, porterà il quartetto jazz Satoyama, la pittrice cinese Lavia Lin, il regista Fabio Dipinto e il fotografo Davide Menarello in un tour musicale-antropologico-artistico da Mosca a Shanghai.
L’obiettivo è quello di fare il primo tour musicale ad emissioni Co2 zero e green, grazie all’utilizzo come mezzo di trasporto della Ferrovia Transmongolica.

Durante il tour sarà realizzato un documentario il cui fine ultimo è quello di sensibilizzare su tematiche ambientali, ecologiche ed interculturali. La spedizione sarà ospite di famiglie locali ed organizzerà masterclass in scuole sul legame tra musica ed ambiente.

Oltre a noi di A Buzz Supreme come ufficio stampa, i Satoyama lavoreranno con Triciclo, cuore pulsante del progetto, il regista specializzato in docufilm su viaggi e tematiche ambientali Fabio Dipinto e AFS/Intercultura che si occuperà di mettere in contatto la band con le famiglie ospitanti delle varie località visitate.

Gli altri sostenitori di questo progetto sono: Sillaba, Viaggi e Miraggi, SGMD, AzzeroCO2Novara Jazz, Intercultura centro locale Ivrea, AFS, Cooperativa Pollicino, Guitare Actuelle, Ecoredia e Zac.

L’ultimo album dei Satoyama “Magic Forest”, è uscito il 12 aprile 2019 su Auand Records.
La band è disponibile per interviste telefoniche e per email.

 

www.satoyama.eu

www.facebook.com/satoyamaquartet/

“Arthur Or The Decline And Fall Of The British Empire” dei Kinks in edizione speciale per il cinquantesimo anniversario


The Kinks

“Arthur Or The Decline And Fall Of The British Empire”

 

Edizione speciale per il cinquantesimo anniversario

in uscita il 25 Ottobre 2019 su BMG

Formati: Deluxe Box Set, 2LP, 2CD e Digitale

Disponibile anche il Pre-Ordine QUI

Nella ristampa anche le nuove registrazioni con The Doo Wop Choir,

rarità dai lavori solisti di Dave Davies, nuovi remix di Ray Davies

….e una miriade di tracce al momento inedite compresa “The Future” ASCOLTA QUI

 

 

Per celebrare il 50° anniversario di “Arthur Or The Decline And Fall Of The British Empire”, oggi The Kinks annunciano la sua ristampa speciale, in uscita il 25 ottobre su BMG, con il brano inedito “The Future” ascolta qui.

Senza nessun dubbio, il settimo lavoro in studio dei Kinks è uno dei più grandi album rock mai realizzati, un esempio quasi perfetto dell’incredibile capacità creativa di Ray Davies, in quella che fu una sicura innovazione nel lontano 1969: il concept album. È anche toccante che un disco basato sulla storia dell’emigrazione dal Regno Unito, raggiunga il suo cinquantesimo anniversario proprio ora. Con la Brexit all’orizzonte, le tematiche di “Arthur” suonano in modo tremendamente familiari.

“Arthur” ha avuto successo unanime dalla sua uscita. Ognuna delle 12 tracce originali è una gemma assoluta ed esempio perfetto della capacità intrinseca di Ray Davies di intrecciare una storia intorno a una canzone. In quello che fu un periodo d’oro per i Kinks, “Arthur” seguì un altro classico, “The Kinks Are the Village Green Preservation Society”, quando fu pubblicato il 10 ottobre 1969.

Rolling Stone ha scritto: “Arthur è un capolavoro a tutti i livelli. Il risultato supremo dei Kinks e il miglior album britannico del 1969“. Melody Maker era altrettanto entusiasta:”Il momento più bello di Ray Davies … magnificamente britannico fino al midollo “.

Ho iniziato Arthur prima della fine di Village Green.” Dice Ray. “Gli album si susseguono l’un l’altro perché c’è un collegamento tra di loro. Avevo già scritto la canzone ‘Arthur’. Penso di aver scritto ‘Australia’ quando vivevo ancora al numero 87 di Fortis Green (Londra), quindi era abbastanza presto. Ricordo di averla fatta sentire a Dave, all’epoca viveva in Cockfosters e la suonammo insieme. Stavamo ridendo dell’ironia del passaggio ‘nobody’s got a chip on their shoulder’’”.

Durante le sessioni di “Arthur”, il lavoro in studio è stato dedicato anche alla registrazione dei brani che dovevao costituire l’album solista di Dave Davies. Un progetto che si era sviluppato ad intervalli irregolari dopo il successo del singolo “Death Of A Clown”, ma che alla fine non è mai stato finalizzato.

Uno dei motivi per cui l’album non era stato finito era perché pensavo che il management e la casa discografica dei Kinks mi stessero forzando troppo“, riflette Dave. “Mi sono sentito molto a mio agio con i Kinks ed ero soddisfatto di far parte di una band. Non volevo davvero di più. Non riuscivo a mettere a fuoco il vero punto.

Dice Ray; “Dopo aver ascoltato di nuovo le canzoni di Dave dopo tutto questo tempo, le ho trovate piuttosto commoventi perché sono il dietro le quinte di ciò che i Kinks stavano passando in quel momento.

La Reprise alla fine decise di non fare uscire il disco nel settembre 1969 e nel corso degli anni i fan di Kinks hanno continuato a tormentarsi su quello che l’album di Dave – che alcuni chiamavano “A Hole In The Sock Of”, un titolo calzante che Ray aveva scherzosamente gettato a un giornalista musicale – potesse contenere.

Questa nuova edizione contiene 4 CD composti da 81 brani in totale, 5 dei quali completamente inediti e 28 in versioni mai sentite, tra cui le versioni rimasterizzate di recente dell’album originale da fonti HD (nell’originale track listing), versioni di singoli mono e stereo, B-side, versioni mix mono e stereo, tracce promo, mix della BBC e l’album solista di Dave Davies mai uscito, con tracce bonus.

La ristampa include anche una raccolta di tracce demo inedite di Ray Davies, due sue nuove registrazioni con The Doo Wop Choir, ‘Arthur & The Emigrants’ con una traccia inedita, ‘The Come Dancing Workshop Ensemble’ con tre tracce inedite e nuovi remix di Ray di “Australia” e “Shangri-La”.

A completare il tutto anche quattro singoli in versione 7″, “Drivin “, ” Victoria “, ” Shangri-La ” e ” Hold My Hand” (tratto dall’album solista di Dave Davies), tutti riprodotti con l’artwork internazionale. Infine, è incluso un logo The Kinks personalizzato, esclusivo in metallo e smalto, che i fan possono indossare.

The Kinks – Arthur 50th Anniversary Edition è disponibile per il preordine <qui>

 

https://thekinks.info

 

 

 

THE KINKS – ARTHUR BOX SET – TRACK LISTING

DISCO UNO

 

ORIGINAL STEREO ALBUM, 2019 REMASTER

 

1. Victoria (Stereo)

2. Yes Sir, No Sir (Stereo)

3. Some Mother’s Son (Stereo)

4. Drivin’ (Stereo)

5. Brainwashed (Stereo)

6. Australia (Stereo)

7. Shangri-La (Stereo)

8. Mr. Churchill Says (Stereo)

9. She’s Bought A Hat Like Princess Marina (Stereo)

10. Young And Innocent Days (Stereo)

11. Nothing To Say (Stereo)

12 Arthur (Stereo)

13 Bonus Tracks

13. Plastic Man (Stereo)

14. Victoria (Alternate Stereo Mix)

15. Yes Sir, No Sir (Alternate Stereo Mix)

16. Drivin’ (Alternate Stereo Mix)

17. Brainwashed (Alternate Stereo Mix)

18. Australia (Alternate Stereo Mix)

19. Shangri-La (Alternate Stereo Mix)

 

DISCO DUE

 

ORIGINAL MONO ALBUM, 2019 REMASTER

 

1. Victoria (Mono)

2. Yes Sir, No Sir (Mono)

3. Some Mother’s Son (Mono)

4. Drivin’ (Mono)

5. Brainwashed (Mono)

6. Australia (Mono)

7. Shangri-La (Mono)

8. Mr. Churchill Says (Mono)

9. She’s Bought A Hat Like Princess Marina (Mono)

10. Young And Innocent Days (Mono)

11. Nothing To Say (Mono)

  1. Arthur (Mono)

 

Bonus Tracks

13. Plastic Man (Mono)

14. King Kong (Mono)

15. Victoria (Alternate Mono Mix)

16. Australia (Alternate Mono Acetate Mix)

17. Shangri-La (Alternate Mono Mix)

18. She’s Bought A Hat Like Princess Marina (Alternate Mono Mix)

19. Australia (Australian Mono Single Mix/Edit)

 

 

DISCO TRE

 

THE GREAT LOST DAVE DAVIES ALBUM PLUS

 

1. This Man He Weeps Tonight (Stereo)

2. Mindless Child Of Motherhood (Stereo)

3. Hold My Hand (Stereo)

4. Do You Wish To Be A Man? (Stereo)

5. Are You Ready? (Stereo)

6. Creeping Jean (Stereo)

7. I’m Crying (Stereo)

8. Lincoln County (Stereo)

9. Mr. Shoemaker’s Daughter (Stereo)

10. Mr. Reporter (Stereo)

11. Groovy Movies (Stereo)

12. There Is No Life Without Love (Stereo)

 

Bonus Tracks

13. Lincoln County (Mono Single Mix/Edit)

14. There Is No Life Without Love (Mono)

15. Hold My Hand (Mono)

16. Creeping Jean (Mono Single Mix/Edit)

17. Mindless Child Of Motherhood (Mono)

18. This Man He Weeps Tonight (Mono)

19. Mr. Shoemaker’s Daughter (Alternate Stereo Mix)

20. Mr. Reporter (Alternate Stereo Mix)

21. Groovy Movies (Alternate Stereo Mix)

22. Lincoln County (Acoustic Mix)

23. Hold My Hand (Alternate Take)

 

DISCO QUATTRO

DEMOS, REHEARSALS, BBC & REMIXES

 

Part 1

1. Arthur’s Journey (Introduction)

2. Australia (2019 Mix)

3. Home Demos Medley, 1969: Arthur / Victoria / Some Mother’s Son / Drivin’ /

Brainwashed / Mr. Churchill Says (TV Premix)

 

Part 2

4. Shangri-La (2019 Mix)

5. My Big Sister (Theatrical Version)

6. Stevenage (Theatrical Version)

7. Space (Theatrical Version) (Full Version)

8. The Future (Doo-Wop Version)

9. Arthur (Doo-Wop Version)

 

Part 3

10. The Virgin Soldiers March

11. Soldiers Coming Home (Instrumental)

12. King Kong (BBC Mix)

13. Victoria (Ray Davies & Band With The DR Symphony & Vocal Ensemble) (Stereo)

14. Arthur (BBC Mix)

Freddie Murphy e Chiara Lee (ex Father Murphy) a Locarno con il film “L’apprendistato” di Davide Maldi

Freddie Murphy e Chiara Lee

(ex Father Murphy) a Locarno con il film

“L’apprendistato” di Davide Maldi

Dopo aver ufficialmente chiuso il progetto Father Murphy con il celebrato album “Rising”  e un’incredibile serie di concerti in Italia e all’estero, Freddie Murphy e Chiara Lee continuano il loro cammino artistico a 360 gradi firmando la colonna del film “L’apprendistato” di Davide Maldi, che sarà presentato in agosto al Locarno Festival.

“L’apprendistato” è il racconto del primo anno di formazione all’arte del servire del giovane Luca e dei suoi compagni di classe presso un prestigioso Istituto alberghiero, attraverso il complesso tessuto di regole e disciplina imposto dal mestiere e dalla vita futura che li aspetta.

CREDITS

Regista: Davide Maldi

Cast: Luca Tufano , Mario Burlone , Lorenzo Campani , Enrico Colombini , Cristian Dellamora , Damiano Oberoffer , Ernesto Alberti Violetti

Produttore: Gabriella Manfrè, Davide Maldi, Micol Roubini, Fabio Scamoni

Produttore esecutivo: Gabriella Manfrè, Micol Roubini

Fotografia: Davide Maldi

Musica: Freddie Murphy, Chiara Lee

Sceneggiatura: Davide Maldi, Micol Roubini

Montaggio: Enrica Gatto

Produzione:
Invisibile Film
info@invisibilefilm.com
www.invisibilefilm.it
L’Altauro
altaurofilm@gmail.com
www.facebook.com/altaurofilm/
Red House
red_houseprod@hotmail.com
redhouseprod.com/

Distribuzione internazionale:
Slingshot Films
info@slingshotfilms.it
www.slingshotfilms.it/

 

“SoundPlanets” è il nuovo album del pioniere jazz ENRICO INTRA

“SoundPlanets” è il nuovo album

del pioniere jazz ENRICO INTRA

 

A Buzz Supreme è lieta di annunciare la collaborazione con l’etichetta discografica milanese Taste Rec.
La prima uscita sarà “SoundPlanets”, il nuovo album in studio del grande Enrico Intra, pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo. 
In uscita il prossimo autunno, “SoundPlanets” è un lavoro in cui l’artista esprime liberamente la sua visione del jazz contemporaneo in accordo con le più moderne ambientazioni elettroniche.Distaccandosi dal jazz tradizionale, questo nuovo capitolo della carriera del Maestro segna l’incontro tra passato e presente: il pianoforte è il vascello acustico sul quale solca onde elettroniche che si sostituiscono ad un canonico ensemble jazz. Le atmosfere oniriche e le ritmiche prodotte ad hoc da Alex Stangoni, chitarrista, tecnico del suono e performer nell’ambito del live electronics, permettono al Maestro di superare le divisioni tra i generi, liberandoli dalle loro gabbie. L’improvvisazione è pura, istantanea, una musica verticale che si contrappone alla classica interpretazione orizzontale. Ecco che così l’esecutore diventa il tessitore di un nuovo e sorprendente concept album. 

Enrico Intra è uno dei fondatori dell’Associazione Culturale Musica Oggi, nonché responsabile dei Civici Corsi di Jazz di Milano. Grazie allo sviluppo di una poetica tesa all’incontro tra il linguaggio più squisitamente jazzistico e la musica europea contemporanea di matrice colta, Intra viene considerato tra i primi musicisti italiani ad elaborare un concetto “europeo” di jazz.
Le sue composizioni si configurano come vere e proprie sfide a schemi formali ed espressivi consolidati, spaziando tra molteplici generi musicali senza perdere però la propria riconoscibilità artistica. 

Decano del pianoforte jazz, Enrico Intra ha attraversato da protagonista mezzo secolo di musica realizzando storici album quali Archetipo, Messa d’Oggi, Nuova Civiltà (con il grande sassofonista Gerry Mulligan). Dalla seconda meta degli anni ’80 si avvicina al mondo della musica elettronica, elaborandone un utilizzo sempre originale e del tutto personale. In questo percorso, Intra dimostra la sua duttilità e versatilità, e la capacità di dialogare, musicalmente parlando, con le nuove generazioni. Significativa in tal senso è la sua attività per Sound Project, e nello specifico nelle performance live con Alex Stangoni. Oltre alla pluriennale partecipazione a jazzMi e Piano City, il Maestro ha portato in scena “L’importanza di chiamarsi Enrico” insieme a Enrico Rava ed Enrico Pieranunzi per un concerto speciale, con pezzi originali dei tre grandi jazzisti e altri provenienti dal songbook italiano.

Taste Rec., etichetta indipendente di Milano di musica elettronica, partendo dal desiderio di diffondere l’ibrido della musica elettroacustica, trova in Intra la voglia di sperimentare nuovi confini sonori, con l’obiettivo di fondere la libertà d’improvvisazione di matrice jazzistica con i canoni della musica elettronica moderna. 

 

www.facebook.com/enrico.intra/

Loreena McKennitt Lost Souls – European Tour

I

Il Lost Souls European Tour, di Loreena McKennith, sta per approdare in Italia.

Dopo la realizzazione di Lost Souls, un album di inediti pubblicato lo scorso anno da Quinlan Road, torna in Italia la cantautrice canadese Loreena McKennitt. Ben sette le date nella nostra Penisola, all’interno del suo Tour Estivo Europeo che sta toccando anche Grecia, Turchia, Spagna, Germania e Francia:

20 Luglio Firenze, Piazza Santissima Annunziata – MusArt Festival
21 luglio Milano, Teatro degli Arcimboldi
22 luglio Udine, Castello di Udine – Folkest Festival
24 luglio Macerata, Sferisterio
25 luglio Ostia Antica (RM), Teatro Romano
26 luglio Molfetta (BA), Anfiteatro di Ponente
28 luglio Grinzano (CN), Anfiteatro dell’Anima

In attesa di rivederla in Italia, dove tanti suoi fan la aspettano, insieme alla sua band formata da Brian Hughes (chitarra, oud e bouzouki celtico), Caroline Lavelle (violoncello), Hugh Marsh (violino), Dudley Philips (contrabasso) e Robert Brian (batteria), Loreena ha dichiarato: “Sono entusiasta di tornare in alcuni dei posti già visitati negli anni passati e di rivedere persone incontrate durante i miei precedenti tour, ma anche di esibirmi in luoghi splendidi mai visti prima.”

L’eclettica miscela celtica della McKennitt, che fonde insieme la musica Pop, Folk e World, ha venduto oltre 14 milioni di album in tutto il mondo. I suoi lavori sono stati dischi oro, platino e multi-platino in 15 paesi di quattro continenti. È stata nominata due volte per un Grammy Award e ha vinto due Juno Awards, oltre a un Billboard International Achievement Award.
Loreena McKennitt si è esibita in alcuni dei più rinomati e storici luoghi di concerti, dalla Carnegie Hall al famoso Palazzo dell’Alhambra a Granada, in Spagna, per personalità come sua maestà la Regina Elisabetta II e numerosi capi di stato.

Nata nella provincia del Manitoba, in Canada, Loreena si trasferì a Stratford, in Ontario, Canada nel 1981, dove vive tuttora. McKennitt ha recitato, cantato in e composto musica per rappresentazioni teatrali dello Stratford Festival of Canada come La Tempesta (1982) e Il Mercante di Venezia (2001). La sua carriera discografica cominciò nel 1985 con l’album Elemental. Nei primissimi anni della propria casa discografica, la Quinlan Road, Loreena gestì le proprie operazioni dal tavolo della cucina, vendendo dischi per posta e producendo i propri tour in tutto il paese. Il catalogo di Quinlan Road è distribuito in tutto il mondo dalla Warner Music (negli USA) dalla Universal Music (in Canada ed in altri territori inclusa l’Italia e la Spagna) e da varie case indipendenti, inclusa la Keltia Music (Francia) e la SPV (Germania).
Gli anni tra il 2000 e il 2005 sono anni di viaggio per Loreena, che approfondisce il suo orizzonte culturale tra Europa, Medio Oriente e Asia.
Tra il 2005 e il 2006 la McKennitt è di nuovo in studio per il nuovo lavoro, “An Ancient Muse”, uscito il 20 novembre 2006.
Nel 2007, dopo molti anni di assenza dal palco, torna in tournée, toccando molti paesi, tra cui l’Italia.
Nella primavera 2008 Loreena McKennitt ha registrato una versione ampliata di “A Winter Garden”. L’album, intitolato “A Midwinter Night’s Dream”, è composto da 13 tracce (le 5 originarie più 8 nuove) ed è stato pubblicato nell’ ottobre 2008.
Nell’estate 2008 prende il via la tournée europea, durante la quale in luglio ha ottenuto un grande successo di pubblico e una intensa partecipazione a Udine e a Brescia, le due uniche città toccate dal suo Tour in Italia.
La McKennitt ha inoltre partecipato con due brani alla colonna sonora del film Disney “Tinker Bell” (in Italiano “Trilli”) per il mercato Dvd e il 7 dicembre 2008 è stata tra gli artisti della 16a edizione del Concerto di Natale, a Verona.
Loreena continua a gestire la propria carriera da Stratford. Membro attivo della propria comunità, ha fondato e gestisce importanti iniziative caritatevoli nel campo della sicurezza dell’acqua e dei servizi di sostegno per famiglie e bambini.

Nel 2004 la McKennitt è stata insignita dell’Order of Canada, la più alta onorificenza concessa dal Canada, e nel 2013 è stata nominata Cavaliere del Knight of the National Order of Arts and Letters  della Repubblica Francese. 

Mesi fa, molto clamore ha suscitato la sua decisione di abbandonare la sua pagina Facebook. A Tale proposito, questa la sua dichiarazione:
“Non c’è dubbio che la cosa ci colpirà, ma nutro serie preoccupazioni per l’impatto negativo che questo abuso sta avendo sulla nostra privacy, nonché sulla nostra democrazia e sulla società in generale. Voglio dare il mio pieno sostegno ai legislatori che devono lavorare per impedire che queste pratiche invasive, predatorie e manipolative continuino. Per me, è giunto il momento.”

“Lost Souls”, uscito nel Maggio 2018 rappresenta la prima registrazione di musica inedita di Loreena McKennitt dall’uscita di “An Ancient Muse”, nel 2006.
Prodotto dalla pluripremiata cantante/compositrice canadese, “Lost Souls” è un eclettico arazzo di canzoni frutto di una vasta gamma di influenze, tra cui la musica celtica e quella mediorientale, con cui la McKennitt è da tempo identificata.
“La vita è stata così densa e impegnativa negli ultimi dieci anni, sia personalmente che professionalmente” dice la McKennitt “senza potermi fermare un attimo. È stato immensamente gratificante tornare finalmente alla parte più creativa del mio lavoro.”
L’album è composto da nove tracce ed è stato registrato tra maggio e ottobre del 2017 a Hamilton, in Canada, presso i Catherine North Studios e i Real World Studios di Peter Gabriel, vicino a Bath, nel sud ovest dell’Inghilterra.
Molte canzoni sono state concepite dalla McKennitt qualche tempo fa, altre hanno progressivamente preso forma in mezzo a progetti e viaggi più recenti. 
Alcune sono ispirate dalla poesia di John Keats e W.B. Yeats, mentre altre evocano un definito sapore mediorientale, ma in “Lost Souls” queste influenze si uniscono tutte magicamente per creare una collezione di brani artisticamente diversificati e attuali.
“Per quanto riguarda la title track Lost Souls sono stata fortemente ispirata da un libro di Ronald Wright intitolato A Short History of Progress.” commenta la McKennitt. “Lui sostiene che noi come specie, abbiamo perso la nostra bussola morale rispetto al progresso e che siamo diventati anime perse.”
Registrato da Yossi Shakked, Stuart Bruce e Jeff Wolpert, “Lost Souls” è stato masterizzato da Bob Ludwig al Gateway Mastering Studios. Il lavoro grafico è a cura di Jeri Heiden (Smog Design, Inc.).

 

www.loreenamckennitt.com

www.facebook.com/loreenamckennitt/

Si è conclusa l’edizione di maggior successo della storia del LARS ROCK FEST

Si è conclusa l’edizione di

maggior successo della storia del

LARS ROCK FEST

LARS ROCK FEST 2019 – Domenica 7 Luglio con i Wolfmother (foto di Emiliano Migliorucci)

 

Domenica 7 Luglio si è conclusa l’ottava edizione del LARS ROCK FEST
Migliaia sono gli spettatori che nel corso del week end hanno affollato i Giardini Pubblici di Chiusi Scalo (SI), decretando questa come l’edizione di maggior successo dalla nascita del festival. 

METZ, Cloud Nothings e Wolfmother sono stati gli headliner di una line up di livello internazionale, in questo evento ad ingresso gratuito che di anno in anno ha saputo attirare un pubblico sempre crescente da tutta Italia.

Il grande successo di questo festival è dovuto anche alla grande qualità dei servizi offerti, primo tra tutti lo spazio FOOD&DRINKS che ha servito senza sosta migliaia di coperti e litri di birra.

La macchina organizzativa e tecnica ha funzionato alla perfezione, sottolineando il grande impegno dell’Associazione Culturale GEC Gruppo Effetti Collaterali, delle decine di volontari, senza dimenticare il sostegno del Comune della Città di Chiusi che appoggia questa manifestazione sin  dalla sua nascita.

Oltre alla grande musica il LARS ROCK FEST deve la sua fortuna a quella atmosfera rilassata e accogliente che lo contraddistingue e all’offerta culturale variegata che prende forma attraverso le varie proposte ospitate: lo spazio STREET MARKET che circonda l’aria del festival, quello OPEN BOOK e la zona ART&FUN.
Emblematico è per questo il CAMPFIRE STAGE con i suoi concerti intimi intorno ad un falò, che a fine serata hanno accolto i tanti che non volevano lasciare il festival.

Altro fiore all’occhiello di questa manifestazione è l’attenzione verso il pubblico venuto da fuori che ha potuto sfruttare, oltre ai miglioramenti del collegamento ferroviario, il LARS ROCK SHUTTLE messo a disposizione gratuitamente dall’organizzazione per spostarsi da Chiusi all’area del festival.

Il LARS ROCK FEST ringrazia tutti quelli che hanno contribuito all’incredibile successo di questa edizione, dando l’appuntamento nel 2020 per il nono capitolo.

 

www.facebook.com/LarsRockFest/