Release.
PATRIZIO FARISELLI

PATRIZIO FARISELLI

 

 Promo video.

 Info.

WPATRIZIO FARISELLI vanta un curriculum di tutto rispetto: pianista, compositore, ma soprattutto fondatore nel 1972 dell’ incredibile realtà degli AREA – International POPular Group con cui scrive pagine musicali mitiche Progressive Rock ancora oggi considerate tra le più interessanti nella storia della musica contemporanea. Ed è proprio negli anni ’70 che inizia a suonare con grandi musicisti, ne ricordiamo uno tra tutti… l’indimenticabile DEMETRIO STRATOS.

Dalla fine degli anni ’70 ha intrapreso un percorso da solista pubblicando numerosi album a suo nome o come leader di formazioni jazz (in questo caso AREA OPEN PROJECT).
Nel 2000 ha fondato l’etichetta discografica Curved Light divenendo l’artefice della rinascita artistica degli Area: nel 1992, con Ares Tavolazzi e Giulio Capiozzo e poi nel 2010, sempre con Ares Tavolazzi e Paolo Tofani.Patrizio Fariselli è l’unico tra tutti i componenti degli Area a comparire in ogni lavoro discografico della band.

Patrizio Fariselli su “100 Ghosts” dice: <<Nella tradizione giapponese Hyakki Yagyō (la marcia dei 100 spettri) è la notte in cui fantasmi ed esseri misteriosi camminano in folta schiera per le strade, ubriacandosi di sakè e facendo scherzi, talvolta mortali, agli incauti che vi si dovessero imbattere. Anche la musica è incorporea e, talvolta, altrettanto pericolosa. Si manifesta impalpabile attraverso il suono, e prende corpo nel provocare reazioni in chi l’ascolta. Anche il labirinto è nato immateriale.

Nella Creta arcaica si sono praticate danze che percorrevano invisibili fondamenta, ispirate alle circonvoluzioni dei visceri animali scrutati nella divinazione.
Su questi antichi tracciati in metro dispari, è costruito l’arrangiamento della Danza Tsakonikos, la Danza del labirinto. Dagli abissi della tradizione orale ho tratto due melodie dell’antica Tracia. Paidushka, danza “zoppa” di origine sciamanica in cui l’ossessiva pulsazione asimmetrica ricorda l’incedere claudicante dei druidi, e Aria, tuttora suonata da pastori e musicisti erranti dell’area balcanica. Tramandata come un soffio attraverso la memoria e la pratica, la musica è in grado di viaggiare nel tempo, addirittura per decine di millenni.
La notazione musicale ha solo pochi secoli e melodie come quella rinvenuta su una tavoletta d’argilla tra le rovine di Ugarit sono un’eccezione. Possiamo riesumarne lo scheletro (le note) e le parole, ma non il suono.

Tanto vale allora reinventarne radicalmente le forme, per farla tornare a cantare non come reliquia, ma come voce, nel presente; come pure il Lamento di Tecmessa, una hit nella Roma del primo secolo.
Uno spettro, forse, che reclama un corpo, e potrà trovarlo, almeno per qualche minuto, in chi vorrà farsi coinvolgere >>.

Link utili

https://www.facebook.com/patrizio.fariselli