3 Palchi > 18 ore al giorno > DJ, producer e band
PRIMAVERA BITS: l’oasi di
musica elettronica del Primavera Sound
Il Primavera Sound e la internet radio NTS uniscono le forze per offrire una line-up con oltre sessanta artisti per questo “festival nel festival” dedicato alla musica elettronica
Un nuovo spazio, il Xiringuito Aperol, si aggiunge alla programmazione del Primavera Sound con musica da mezzogiorno sulla spiaggia e la cucina del ristorante Kauai di Gavà
Quest’anno più che mai, c’è un Primavera Bits per tutti. Lo spazio per la musica elettronica, inaugurato nel 2016, continua ad espandersi con la creazione di un terzo palco, il Xiringuito Aperol, che sarà il punto di partenza nelle tre giornate principali del festival al Parc del Fòrum. Grazie a quest’area, per la prima volta la musica raggiungerà direttamente la spiaggia dove, oltre a poter ballare sulle musiche di pezzi da novanta come Four Tet, Daphni e Floating Points, i partecipanti del festival potranno anche tuffarsi in mare e gustarsi la popolare paella del ristorante Kauai di Gavà.
Il Primavera Bits non solo estende le sue dimensioni e la sua programmazione, ma aumenta anche l’attitudine eclettica della sua musica, aggiungendo agli spazi per DJ e producer, una selezione importante di artisti e band, ampliando così la varietà stilistica di questo piccolo (per quanto sia sempre meno “piccolo” ad ogni anno che passa) festival nel festival. Su l’altro lato del ponte del Primavera Sound ci saranno 18 ore giornaliere di musica senza interruzioni. Programmato in collaborazione con NTS Radio e con il supporto del comune di Sant Andrià de Besòs , questo anno il Primavera Bits ballerà su tre diversi ritmi:
100-120 BPM > XIRINGUITO APEROL
Four Tet, Floating Points e il Dekmantel festival saranno gli ambasciatori di questo nuovo palco, direttamente sulle sabbie della spiaggia del Fòrum che aprirà le sue porte a mezzogiorno e offrirà sei ore di musica per il warm up in riva al mare. Giovedì 31 maggio l’artista britannico Four Tet porterà nel Mediterraneo la scena elettronica londinese con i DJ Josey Rebell e Champion, chiudendo lui stesso il pomeriggio insieme a Daphni, alter ego del sempre versatile Dan Snaith (Caribou). Il venerdì avrà un solo protagonista: Floating Points con un DJ set maratona di sei ore che ha già tutte le premesse per essere un’esperienza completamente fuori dal mondo. Infine, sabato 2 giugno il Xiringuito Aperol sarà curato dal festival danese Dekmantel, che oltre a seguire la consolle presenterà anche Orpheu The Wizard, Palmbomen II e Palms Trax per chiudere l’edizione 2018 da mezzogiorno in poi.
120-135 BPM > BACARDÍ LIVE
Con l’arrivo della sera la programmazione si trasferisce sui due palchi principali del Primavera Bits. A partire dalle 18, dal giovedì al sabato, il palco open air Bacardi Live stage ospiterà alcune delle esibizioni dal vivo che segneranno l’edizione 2018 del festival. Tra questi ci saranno le presentazioni dei nuovi album di Jon Hopkins, Floating Points, Oneohtrix Point Never e James Holden & The Spirit Animals, l’estasi selvaggia dei Chromeo, le squisite proposte dei Mount Kimbie e Panda Bear, l’R&B da cameretta dei Majid Jordan, il DJ set della figura storica dell’hip hop, nonché Beastie Boy Mike D, le follie sperimentali di Jlin e Madlib e uno sguardo verso il futuro con stelle nascenti come Jorja Smith e gli ultra-energetici Superorganism. Sarà la conferma sul palco del fatto che la musica elettronica è ormai diventata una parte inscindibile dal pop, dalla psichedelia e dall’R&B.
135-150 BPM > DESPERADOS CLUB
Dalle 18:30 all’alba di ogni giornata, il palco Desperados Club trasformerà il Primavera Bits in un enorme club, regalando musica per gli amanti dei sound più marcatamente elettronici. I protagonisti saranno i soliti sospetti per quanto riguarda le notti interminabili di techno e house, con nomi come Mano Le Tough, Honey Dijon, Marcel Dettman, Peggy Gou, Gerd Janson e la squadra di Hivern Discs (che curerà la programmazione per l’intera giornata di sabato), senza dimenticare Master DJ italiano Donato Dozzy, il back-to-back di Hunee e Antal e la disco di Seth Troxler e dell’eroe locale John Talabot.
100-150 BPM > OLTRE AL PRIMAVERA BITS
Come sempre, la musica elettronica non sarà confinata esclusivamente all’interno dell’area del Primavera Bits, ma raggiungerà invece ogni angolo e ogni palco del Primavera Sound. Questo permetterà di vivere in tutto il Parc del Fòrum la sperimentazione da sogno di Nils Frahm, l’ipnotica performance live di Four Tet, che presenterà il suo nuovo album, i set di leggende contemporanee come The Black Madonna e DJ Koze, gli inviti a ballare di Lindstrøm, Ross From Friends e DJ Python, i live di THE BLAZE e Delorean: ognuno potrà vivere la propria avventura personale. Il conto alla rovescia è iniziato!
La programmazione del Primavera Bits è inclusa all’interno del Primavera Sound 2018. Gli abbonamenti per tutte le giornate del festival sono ancora disponibili, così come i biglietti per il giovedì e il venerdì. I biglietti per il sabato sono esauriti. Per ulteriori informazioni, visitate www.primaverasound.es/entradas
Ascolta la playlist ufficiale del Primavera Bits su Apple Music

www.primaverasound.com/
THE LEADING GUY
“LAND OF HOPE”
DA OGGI IN RADIO IL NUOVO SINGOLO
DEL FOLK SINGER ITALIANO CHE VUOLE
FARSI STRADA NEL MONDO
CONSIDERATO UNO DEI NUOVI TALENTI
DELLA SCENA MUSICALE,
HA GIÀ FIRMATO LA COLONNA SONORA
PER LA CAMPAGNA MONDIALE DI
DAVIDOFF

THE LEADING GUY (all’anagrafe Simone Zampieri) è cresciuto in Italia per poi trasferirsi e affinarsi artisticamente in Irlanda. Successivamente ha girato l’Europa a piedi e in autobus, da Copenaghen alla Cappadocia, raccogliendo i molti scorci di vite che sarebbero poi diventati i protagonisti delle sue canzoni o, almeno, la base del suo desiderio di raccontare, attraverso la musica, le storie di tutti quelli che sono fuori dall’ordinario, volendolo fare in inglese per provare a parlare a tutti.
Considerato uno dei nuovi talenti della scena musicale internazionale, dopo cento concerti tra Italia ed Europa, lo scorso novembre ha firmato la colonna sonora per la nuova campagna mondiale del brand Davidoff.
Esce oggi il brano “LAND OF HOPE”, pubblicato da Sony Music, che apre il nuovo percorso del folk singer.
In questa nuova canzone The Leading Guy cerca di narrare una “terra promessa” che nella vita è impossibile da trovare. Un non-luogo in cui esprimersi liberamente. Uno stato mentale che possa salvarci e ci faccia sentire liberi anche solo per il tempo di una canzone.
Il brano, composto da Simone e arrangiato assieme al produttore artistico Taketo Gohara, strumentalmente si sviluppa su un loop ritmico, quasi ridondante e psichedelico, sul quale s’intrecciano riff di chitarra, marimba e contrabbasso.
Ciliegina sulla torta è sicuramente la voce graffiante di The Leading Guy che ci guida per tutto il brano, supportata da un coro misto a tre voci, su una linea ritmica di batteria.
Ascolta “Land of Hope” su Spotify
Link Utili:
www.theleadingguy.com
www.facebook.com/theleadingguymusic

FATHER MURPHY
“RISING. A REQUIEM FOR FATHER MURPHY”
AVANT! RECORDS, RAMP LOCAL

RIPIYL (Rest in Peace if You Like):
Swans, Suicide, Lydia Lunch, Xiu Xiu, Sunn O))), Current 93
“Rising. A Requiem For Father Murphy” segna l’ultimo capitolo dei Father Murphy, emblematico duo della “Psichedelia occulta italiana”. Composto seguendo il format del requiem classico, “Rising” conclude infatti sia la narrazione del percorso del personaggio Father Murphy fatta dalla band tramite tutti i suoi dischi, che il percorso della band stessa. .
“Rising” è in uscita il 20 aprile per Avant! Records in Europa, UK e Asia in doppio LP e download digitale e per Ramp Local negli Stati Uniti in doppio LP, CD e download digitale.
DESCRIZIONE ALBUM A CURA DI TRISTAN BATH
Con “Rising” la leggenda di Father Murphy raggiunge il suo culmine. Da fanatico religioso a prete eretico,da eremita a osservatore del suo irrevocabile destino sulla croce, è in “Rising” che Father Murphy incontra infine la sua morte. Il disco segna l’epilogo dei Father Murphy, concludendo un pellegrinaggio che li ha portati, tra le altre cose, a bramare la salvezza e ad accettare il fallimento.
Con la “Trilogia della Croce” del 2015 (che comprende il singolo in cassetta “Calvary”, l’LP “Croce” e l’EP “Lamentations”), il suono dei Father Murphy aveva raggiunto nuove profondità sepolcrali. Agli elementi di base del duo quali le percussioni martellanti, gli organi da chiesa, le chitarre nervose e le cantilene rituali si erano aggiunti una sempre maggior varietà di field recordings, spazi vuoti, bordoni e suoni sempre più processati. Ma in “Rising” la musica del duo si muove in territori ancora diversi.
Il formato è quello del requiem, della messa per i defunti – in questo caso per il defunto, lo stesso Father Murphy – un formato che porta con sé dei codici strutturali ben definiti, come ripetizioni e testi in rima, un qualcosa di totalmente nuovo per il nucleo fondante della band: Freddie Murphy e Chiara Lee. “Per la prima volta non avevamo la completa libertà di fare qualsiasi cosa volessimo” spiegano “Siamo partiti dalla struttura codificata del requiem, anche se poi l’abbiamo resa personale”.
Con “Rising” i Father Murphy hanno portato a termine il compito non semplice di integrare i loro suoni al format del requiem tramite una rilettura originale. Il testo di “Libera Me” ad esempio, tipicamente cantato nel momento finale della sepoltura, viene sostituito da un lancinante field recording di vermi (a cura di Luca Garino, così come i field recordings di tutto il disco). “Per noi questo è il suono trionfale della morte, il ritorno alla terra tramite il processo più naturale del mondo”.
In altri momenti invece la musica aderisce più profondamente alla tradizione; ad esempio nell’uso di suoni più “grandiosi”, come quelli dei timpani o degli ottoni, oppure di schemi rimici presi a prestito dai testi tradizionali. I testi di “Rising” sono stati tutti riscritti, seguendo lo schema classico, ma allontanandosi dall’intrinseco messaggio religioso, risultando quindi più complessi e articolati rispetto ai versi e alle cantilene a cui il duo ci aveva abituati nei dischi precedenti.
Anche nell’ora finale, i Father Murphy rimangono fedeli alla loro filosofia di esplorazione dei suoni. La varietà e la purezza dei dettagli dei suoni utilizzati dal duo non sono mai stati così complessi e audaci. L’album è stato mixato e masterizzato dal collaboratore di lunga data Greg Saunier (Deerhoof) che, nel suo ruolo, interagisce con il suono dell’album ancora più del solito. “Nel corso degli anni, è diventato sempre più estremo nell’effettare i nostri effetti” dicono i Murphy.
Oltre al tocco di Saunier ed ai field recodings di Luca Garino, il disco vede la partecipazione di Maria Mallol (LAME, Gianni Giublena Rosacroce) e del duo newyorkese ARIADNE.
Con “Rising. A Requiem for Father Murphy” il progetto raggiunge il suo apice. “E’ dall’alto della Croce che Father Murphy accetta la sua morte” spiegano Freddie e Chiara “ed è nella morte che la sua esistenza viene confermata”.
FATHER MURPHY
I Father Murphy sono il suono del senso di colpa cattolico. Una spirale discendente che arriva al fondo della fossa, per poi scavare ancora più in basso.
Negli anni sono diventati una delle più interessanti entità musicali italiane, parte di quella comunità che Simon Reynolds ha definito la “Psichedelia occulta italiana”, acclamati soprattutto per i loro intensissimi live, a metà tra concerto, rito e performance artistica. Elogiati da Julian Cope, Michael Gira degli Swans, Geoff Barrow dei Portishead e Mission of Burma fra gli altri, instancabili nei live shows, i Father Murphy sono stati invitati a suonare a tutti i festival europei più importanti (Le Guess Who?, Liverpool Psych fest, Incubate, Supernormal, …), oltre ad aver fatto innumerevoli tour in tutta Europa e Nord America con band del calibro di Deerhoof, Dirty Beaches, Iceage e Xiu Xiu, e recentemente aver suonato come backing band di Jarboe.
Dopo la “Trilogia della Croce” del 2015, la band ha annunciato l’uscita dell’ultimo capitolo del suo percorso, il loro ultimo album. “Rising. A reqiuem for Father Murphy” uscirà nell’aprile 2018 e verrà seguito da un’ultima serie di concerti/celebrazioni funebri per l’epilogo di Father Murphy, che si preannuncia non mesto ma glorioso.
Questo gruppo italiano è ormai diventato una band di culto, in tutti i sensi. – Tristan Bath, THE QUIETUS
Dal vivo, sono semplicemente una delle band più intense in cui vi possiate imbattere di questi tempi – Valerio Mattioli, XL di REPUBBLICA
Fanno musica che è meravigliosamente malata.... – Eric Hill, EXCLAIM!
La bellezza della loro musica sta nella perfetta calibrazione delle pause e dei tempi, dei momenti di attesa tra un colpo e l’altro, un passo e l’altro, una ferita e l’altra. – Stefano I. Bianchi, BLOW UP
Uno straniante e melodrammatico paesaggio infernale che ricorda le visioni desolate di Cormac McCarthy. – – Jennyfer Lucy Allan, THE GUARDIAN
Il rituale live dei Father Murphy è un raro tipo di cerimonia in grado di sventrare in due parti: una lasciata godere in estasi, l’altra abbandonata ad affrontare il dolore. – Chiara Colli, Zero
Gli italiani Father Murphy ricreano un’atmosfera funebre, un qualcosa a metà fra un Morricone fatto in casa e i Goblin… Il vecchio diavolo Dario Argento approverebbe di certo… – Joseph Stannard,THE WIRE
Suonano come dei punk che hanno segretamente imparato la musica classica – SAN FRANCISCO WEEKLY
Un mix di fuzz oppressivo, strutture intessute e percussioni monastiche di grande inventiva. Di sicuro effetto e spaventoso, come un bellissimo ritratto sporco di sangue.. – Matt Evans, ROCK’A’ROLLA
http://fathermurphy.org/