Esce oggi “Prima di parlare”, il nuovo singolo di LUCA GEMMA con i VOLWO e la voce di EDDA

Esce oggi “Prima di parlare”

il nuovo singolo di LUCA GEMMA

con i VOLWO e la voce di EDDA

ASCOLTA E SCARICA “PRIMA DI PARLARE”

 

In attesa del suo prossimo disco, quasi ultimato e previsto entro la fine del 2020, Luca Gemma realizza per l’etichetta indipendente Adesiva Discografica un singolo con una nuova versione di “Prima di parlare” registrata insieme ai Volwo e con Edda ospite alla voce.

Il brano, già presente nell’ultimo album di Luca Gemma, “La felicità di tutti” sarà presentato dal vivo in questa nuova versione il 7 marzo all’Acqua Cheta di Tremezzina (Co) e successivamente a Milano, con ospite Patrizia Laquidara, il 23 aprile, giorno in cui si inaugurerà un nuovo spazio di accoglienza con annesso auditorium della Casa della Carità.

 

LUCA GEMMA RACCONTA “PRIMA DI PARLARE”

A metà anni ’70 quando io e la mia famiglia ci siamo trasferiti da Roma a Ivrea, non si affittavano case ai “meridionali”! A fine anni ’70, piccolo emigrante in Grande Germania, nessuno voleva affittare casa ai “kanacken” italiani che con turchi e jugoslavi occupavano l’ultimo gradino della scaletta sociale. Jawohl! Così, ogni giorno per strada, a scuola, a calcio, alle feste, dovevi rosicchiare qualche metro al pregiudizio, cercando di diventare te stesso. E noi eravamo bianchi, scolarizzati, europei e con lavori qualificati, quindi piuttosto fortunati.

LA CANZONE

Prima di parlare” l’ho scritta nel 2017 come reazione ai numeri: 150 migranti su un barcone, altri 100 in arrivo, 85 bambini, 10 donne incinte, 18 sopravvissuti al naufragio. Mare forza 9. Vento a 40 nodi. Sempre e solo numeri nella narrazione quotidiana, mai le persone, niente facce. Un’umanità imponente ma indistinta!

IL TITOLO

Mi è tornata in mente una frase che i miei genitori ripetevano spesso a me e mia sorella, una di quelle che si dicevano ai bambini una volta: prima di parlare…conta fino a dieci e pensa a quello che dici! Non va molto di moda, lo so, ma le parole lasciano il segno e quanto più l’argomento è delicato, tanto più dovremmo imparare a pesarle. La vita e la morte per esempio sono un argomento delicato: la vita e la morte di tutti, senza distinzione tra serie A e serie B; una cosa ovvia, ma non più tanto.

IL TEMA

Io ogni tanto ho bisogno di ricordarmi che i bambini, le donne e gli uomini che viaggiano e muoiono in mare e che, essendo disperati e poveri, ci sembrano tutti uguali, in realtà hanno una faccia, un nome, una storia personale, degli affetti oppure sono soli, hanno studiato oppure no, hanno sogni, desideri, ambizioni, speranze, esattamente come noi. Spesso hanno i nostri stessi gusti. Ascoltano nelle cuffiette Bob Marley e l’hip hop, si mettono la maglia di Messi e di Ronaldo e vogliono vivere meglio, proprio come noi. Quasi sempre se ne vanno per sopravvivere a guerre e povertà, esattamente come gli italiani cinquanta e cento anni fa, quando andavano in Europa e nelle Americhe e di questo noi dovremmo avere rispetto. Ecco, se proprio non vogliamo ragionare e informarci su cause e responsabilità, beh, almeno dobbiamo loro rispetto. Quindi “…prima di parlare, guardalo un bambino dentro gli occhi mentre sta per annegare…”.  Solo così capisci che quel bambino è uguale ai tuoi figli o a com’eri tu. E gli occhi delle madri e dei padri sono gli occhi tuoi.

IL SUONO

Prima di parlare è stata registrata e mixata da Paolo Iafelice all’Adesiva Discografica Recording Studio di Milano. Io ho cantato e suonato chitarra acustica, armonica a bocca, pianoforte, synth e basso. Paz De Fina la chitarra elettrica, Roberto Romano il sax. Paolo Iafelice ha curato la programmazione ritmica. Edda, il cantante più intenso che io conosca, ha aggiunto la sua bellissima voce e di questo gli sarò per sempre grato. Con lui la canzone è semplicemente più bella.

I RINGRAZIAMENTI

Prima di parlare mi ha portato, insieme ai Volwo – Paz de Fina e Roberto Romano – a suonarla nell’ottobre 2019 all’auditorium della Casa della Carità a Milano, dove convivono italiani in difficoltà e migranti appena arrivati. Una casa che fa accoglienza e nel contempo promuove incontri di altissimo livello sulle politiche sociali e migratorie. Un grazie speciale va quindi a Don Colmegna, Maria Grazia Guida e Valerio Gallinella. Quell’auditorium in cui allora abbiamo suonato è diventato anche il set in cui abbiamo girato il videoclip della canzone, diretto da Mario Zanetta.

NOTIZIE BREVI SU DI NOI

Io sono Luca Gemma, negli anni ’90 cantante dei Rossomaltese, poi cantautore solista con diversi album, ultimo “La felicità di tutti” del 2017, con cui ho vinto il premio Giorgio Lo Cascio per la canzone d’autore. Ho scritto per Bobo Rondelli, Patrizia Laquidara, Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Cesare Malfatti, Steve Piccolo e altri.

I Volwo, 2 album all’attivosono un progetto di Paz de Fina, chitarrista e cantante che ha lavorato con Cristina Donà, Manuel Agnelli, Emidio Clementi, Steve Piccolo e di Roberto Romano, sassofonista e percussionista, già nei Rossomaltese e poi con Stewart Copeland, Baustelle e Dente.

 Edda è stato la voce dei Ritmo Tribale nei ’90. Dal 2008 è cantautore solista e ha pubblicato 5 album.

Paolo Iafelice è un sound engineer e produttore che ha lavorato negli anni con De André, Pfm, Daniele Silvestri, Casino Royale e molti altri. Ha fondato l’etichetta indipendente Adesiva Discografica.

 

 

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Sito web:  http://lucagemma.it/

JONATHAN HULTÉN presenta il nuovo singolo “Wasteland”

JONATHAN HULTÉN presenta il nuovo singolo “Wasteland”

e la sua  affascinante animazione video

Tratto dal suo album di debutto solista Chants From Another Place

In uscita su Kscope il 13 Marzo 2020

JONATHAN HULTÉN, l’enigmatico ed oscuro cantautore vincitore dei Grammy svedesi, presenta in anteprima il secondo singolo “Wasteland”, estratto dal suo album solista di debutto Chants From Another Place, in uscita su Kscope il 13 marzo.

Dopo l’uscita del suo primo singolo “The Mountain”, Hultén spiega che il tema della canzone: “Wasteland è per me un modo per mettere in musica quelle vaste distese di paesaggio sterile che esistono nel nostro cuore, quelle che dobbiamo attraversare in tempi di prove dure e tribolazioni. Non abbiamo altra scelta se non quella di percorrere quei chilometri da soli nella notte, fino a quando, alla fine, potremmo iniziare a intravedere una nuova alba dietro l’orizzonte“.

Il singolo “Wasteland” è accompagnato da un video animato che si ispira alla grafica dell’album, creata dallo stesso Jonathan Hultén.

GUARDA E ASCOLTA “WASTELAND” QUI

 

L’ispirazione musicale per l’album di debutto del cantautore Chants From Another Place, arriva da composizioni folk acapella e corali di chiesa. In tutto l’album si intrecciano storie e le influenze musicali si scontrano, mentre ascoltandolo vengono in mente artisti come Nick Drake, Sufjan Stevens, Wovenhand e Fleet Foxes, così come con artisti folk tradizionali come John Martyn fino ai suoi contemporanei di Anna Ternheim, José Gonzales, Anna von Hausswolff , Chelsea Wolfe e Hexvessel.

Chants From Another Place sarà realizzato su formato CD, LP e digitale, il pre-ordine è disponibile QUI

Chants From Another Place tracklisting:

1 A Dance In The Road [04:18]
2 The Mountain [03:51 GUARDA IL VIDEO
3 Next Big Day [03:09]
4 The Call To Adventure [04:39]
5 Wasteland [03:12]
6 Outskirts[02:27]
7 Holy Woods [02:52]
8 Where Devils Weep [03:19]
9 The Fleeting World[02:43]
10 Ostbjorka Brudlat [03:07]
11 The Roses [04:14]
12 Deep Night [02:50]

 

ASCOLTA UN ESTRATTO DI “CHANTS FROM ANOTHER PLACE” QUI

HULTÉN si unirà a CHELSEA WOLFE in tour, aprendo il suo tour acustico “Birth Of Violence” nel Regno Unito e in Europa nel marzo 2020. “Lo spettacolo dal vivo è incentrato sulla riproduzione dello stato d’animo mistico in cui le canzoni stesse sono state create”, dice. “L’incenso e le luci che seguono la musica sono le chiavi di lettura che ti attirano nel mondo tranquillo, ma a volte drammatico che Chants From Another Place abita. Come guardare un tramonto; pacifico, a volte un po’ intenso, ma anche un po’ psichedelico“.

MAR 11, Archa Theatre – Prague, Czech Republic
MAR 12, Großer Sendesaal Des Rbb- Berlin, Germany
MAR 13, Förderverein Paul-Gerhardt-Kirche Leipzig-Connewitz e.V.- Leipzig, Germany – sold out
MAR 14, Christuskirche Bochum – Bochum, Germany – sold out
MAR 16, TivoliVredenburg – Utrecht, Netherlands – sold out
MAR 17, La Gaîté Lyrique – Paris, France – sold out
MAR 19, The Stoller Hall – Manchester, United Kingdom
MAR 20, Saint Luke’s – Glasgow, United Kingdom
MAR 21, Coventry Cathedral – Coventry, United Kingdom
MAR 22, Alexandra Palace Theatre – London, United Kingdom
MAR 23, Bourla – Antwerpen, Belgium
MAR 25, Trinity Chapel – Lyon, France – sold out
MAR 26, Octagon Theater – Pully, Switzerland
MAR 28, Kammerspiele – Munich, Germany
MAR 29, Gruenspan – Hamburg, Germany
MAR 30, DR Koncerthuset Studie 2 – København, Denmark
MAR 31, Kulturkirken Jakob Oslo, Norway
APR 1, Nalen – Stockholm, Sweden

 

I biglietti rimanenti sono disponibili qui: https://JonathanHulten.lnk.to/Chants

 

Segui Jonathan Hultén:

www.jonathanhulten.com

F: @chantsfromanotherplace

IG: https://www.instagram.com/jonathanhulten

www.Kscopemusic.com/artist/jonathanhulten

 

PER IMMAGINI IN ALTA: www.kscopemusic.co.uk/media/jonathanhulten

Credits fotografici: Soile Siirtola

 

Scopri l’EP The Dark Night Of The Soul del 2017 di Jonathan Hultén (guarda il video di “Nightly Sun” video / ascolta l’EP)

Ci sono quattro date in Italia nel nuovo tour europeo di The Pineapple Thief

Ci sono quattro date in Italia nel nuovo
tour europeo di The Pineapple Thief
previsto per l’Autunno 2020

L’uscita di un nuovo album in studio, previsto per la seconda metà del 2020, annuncia il ritorno in Europa di The Pineapple Thief nell’autunno di questo anno. Dopo il successo dei live del tour di “Dissolution” in Europa e Nord America, si tratta di un importante ciclo di concerti con oltre 40 show in 18 paesi.

Dopo l’uscita del loro acclamato dodicesimo album in studio “Dissolution” nell’estate del 2018, The Pineapple Thief hanno fatto un lungo tour, portando le loro sonorità progressive e post-rock, insieme alle coinvolgenti melodie malinconiche, in tutta Europa, Canada, Messico e Stati Uniti. L’esperienza live di “Dissolution” è stata incanalata nel terzo album live della band “Hold Our Fire”, uscito nel novembre 2019.

Abbiamo concluso il 2019 con il nostro primo tour in Nord America, che ha segnato per noi la fine del periodo dedicato a ‘Dissolution'” ha detto il cantante, cantautore e chitarrista Bruce Soord “Ora siamo tutti concentrati sul 2020, che sarà un anno enorme per The Pineapple Thief. Al momento siamo chiusi in studio a dare gli ultimi ritocchi al nuovo disco. Questo album, il terzo da quando Gavin (Harrison) si è unito a noi alla batteria, sta venendo incredibilmente bene. Noi quattro ci lavoriamo da oltre un anno e sarà una bella sensazione portarlo finalmente in giro“.

GUARDA IL TRAILER DEL TOUR

 

Ecco l’elenco completo delle date europe di cui quattro sono in Italia:

22.9 Glasgow – UK – St. Lukes
23.9 Dublin – IE – Button Factory
24.9 Bristol – UK – SWX

25.9 Manchester – UK – O2 The Ritz
26.9 London – UK – O2 Shepherd’s Bush Empire
28.9 Toulouse – FR – Metronum
30.9 Madrid – ES – Caracol
1.10 Barcelona – ES – La Nau
2.10 Lyon – FR – CCO Villeurbanne
3.10 Paris – FR – Elysee Montmartre
4.10 Stuttgart – DE – Im Wizemann
6.10 Pratteln – CH – Z7
7.10 Strasburg – FR – La Laiterie
8.10 Bruxelles – BE – Ancienne Belgique
9.10 Cologne – DE – Carlswerk Victoria
10.10 Amsterdam – NL – Paradiso
11.10 Mainz – DE – KUZ
4.11 Roma – IT – Auditorium Parco della Musica
5.11 Roma – IT – Auditorium Parco della Musica
6.11 Trezzo sull’Adda (Milano) – IT – Live Club
7.11 Roncade (Treviso) – IT – New Age
8.11 Munich – DE – Technikum
10.11 Budapest – HU – A38
11.11 Vienna – AU – Szene
13.11 Bratislava – SK – MMC
14.11 Ostrava – CZ – Brick House
15.11 Dresden – DE – Tante Ju
17.11 Krakow – PL – Klub Studio
18.11 Warsaw – PL – Stodola
19.11 Berlin – DE – Kesselhaus
20.11 Hamburg – DE – Fabrik
21.11 Copenhagen – DK – Amager Bio
22.11 Gothenburg – SE – Pustervik
24.11 Haugesund – NO – Hovleriet
25.11 Oslo – NO – Rockefeller
26.11 Stockholm – SE – Nalen
28.11 Tampere – FIN – Olympia
29.11 Helsinki – FIN – Tavastia

2021
14.01 Istanbul – TK – Dorok XL
15.01 Ankara – TK – 6:45
16.01 Izmir – TK – Sold Out

 

The Pineapple Thief sono:
Bruce Soord – voce, chitarra, compositore
Gavin Harrison – batteria
Jon Sykes – basso
Steve Kitch – tastiere

 

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Meno di un mese al via del progetto BUILD A FOREST dei SATOYAMA, il primo tour musicale ad emissioni zero di CO2

MENO DI UN MESE AL VIA DEL PROGETTO
“BUILD A FOREST” IL PRIMO TOUR MUSICALE
AD EMISSIONI ZERO DI CO2 CHE PORTERA’ IL
QUARTETTO PIEMONTESE SATOYAMA IN RUSSIA,
LUNGO LA FERROVIA TRANSIBERIANA

 

A marzo 2020 i Satoyama insieme al regista Fabio Dipinto e al fotografo Davide Menarello, partiranno per il primo tour antropologico-musicale ad emissioni CO2 zero che li porterà lungo la tratta della Ferrovia Transiberiana, da Mosca a Vladivostok.

Build A Forest” è il nome del tour ecologico che, grazie alla collaborazione di Fano Jazz Network e alla vittoria del bando SIAE “Per chi crea” vede numerosi partner cooperare al fine della sua realizzazione.

Queste le date del tour musicale che verrà coordinato dall’agenzia musicale russa VR Jazz Agency:

4 Marzo – Mosca, Kozlov Club
5 Marzo – Penza, Bar 60
7 – Marzo Ekaterinburg, Ever Jazz Club
9 – Marzo Novosibirsk, Ruby Bar
11 – Marzo Krasnoyask, Cinema Studio
12 – Marzo Krasnoyask, Cinema Studio
14 – Marzo Irkutsk, Ruff Bar
17 – Marzo Vladivostok, Pushkin Theater

 

Per rendere il viaggio musicale dei Satoyama sostenibile in termini ambientali, mediante la collaborazione con AzzeroCO2, verrà calcolata l’emissione di CO2 prodotta durante gli spostamenti del loro tour e l’intero ammontare finale verrà compensato attraverso l’acquisto di crediti di CO2 sul mercato volontario (VER’s – Verified Emissions Reduction).

Il progetto consiste nella produzione di elettricità utilizzando il calore residuo dal processo di produzione del vetro galleggiante nell’azienda Zhuzhou Kibing Glass Group. Il calore residuo dei gas di combustione generati durante il processo di produzione del vetro viene recuperato per produrre elettricità a emissioni zero, che viene utilizzata per alimentare la linea di autobus da 10-kV nella sottostazione di Zhuzhou Kibing. I benefici ambientali e sociali del progetto saranno:

la produzione di elettricità senza emissioni di carbonio;

la riduzione delle emissioni inquinanti e dell’inquinamento da calore;

la creazione di 22 posti di lavoro a lungo termine per la popolazione locale.

Tutto ciò sarà reso possibile anche grazie al lavoro congiunto con le associazioni AFS e Intercultura, in quanto lungo il loro viaggio gli artisti porteranno nelle scuole di alcune località attraversate il loro lavoro musicale attraverso incontri incentrati sul legame tra musica ed ambiente, sulla riduzione dei consumi e sulla bellezza del “viaggio lento”; avranno altresì l’opportunità di alloggiare presso alcune famiglie locali condividendo la loro quotidianità.

I Satoyama saranno supportati a distanza dal team di Triciclo Onlus che grazie all’utilizzo dell’applicazione TRIM analizzerà le informazioni relative al consumo energetico, allo stato forestale e sulle usanze osservate in tour, producendo così delle dispense che verranno utilizzate successivamente per diversi progetti scolastici.

Il tutto verrà inserito all’interno del portale www.buildaforest.it che farà da contenitore per il materiale raccolto e per i futuri sviluppi del progetto “Build A Forest”. La fruttuosa collaborazione con l’artista Corracomics ha permesso di sviluppare le grafiche del portale e del merchandising.

Nikon Italia, sponsor tecnico di “Build a Forest”, doterà dell’attrezzatura di ripresa che verrà utilizzata per realizzare il reportage fotografico ed il docu-film; Dove musica, tematiche ecologiche e di viaggio lento si fonderanno per dar vita ad un racconto spontaneo ed appassionante.

Il tour che inizialmente avrebbe dovuto percorrere la linea Transiberiana e concludersi con numerose date tra Pechino e Shanghai è stato variato a seguito dei tragici avvenimenti relativi al coronavirus-nCoV. I Satoyama, sono vicini alla Popolazione cinese e a tutte le persone coinvolte.

I sostenitori di questo progetto sono: Fano Jazz Network, Triciclo Onlus, AzzeroCO2, AFS, Sillaba, SGMD, Novara Jazz, Intercultura centro locale Ivrea, Intercultura Italia, Viaggisoloandata, Guitare Actuelle, Ecoredia, Zac, Radio Ros Brera, Musica Jazz e Rockerilla.

A Buzz Supreme è l’ufficio stampa che oltre a “Magic Forest” segue anche le varie fasi del progetto “Build A Forest”.

Durante il tour “Build A Forest” i Satoyama presenteranno il loro ultimo disco “Magic Forest” edito dall’etichetta AUAND Records. Un concept album interamente dedicato alle emergenze climatiche, ottimamente accolto dalla critica.

 

Hanno detto di “Magic Forest”:

“L’armonia della foresta sfugge a una catalogazione”
Luciano Del Sette – ALIAS/IL MANIFESTO

“… si dimostra abile nel bilanciare l’eleganza suadente di certo jazz-nordico…con modaltà post-rock…e flussi psichedelici”
Guido Gambacorta – BLOW UP

“..i Satoyama colpiscono nel segno sia nei pezzi più lenti e circospetti…che in quelli cangianti e movimentati. Da sentire.”
Lino Brunetti – BUSCADERO

“Una scrittura collettiva che risulta quasi orchestrale…”
Marco Basso – LA STAMPA

“Magic Forest…dimostra che il quartetto ha un concetto di jazz decisamente originale, in quanto aggira le dinamiche del solismo per esplorare le qualità paesaggistiche della musica.”
Francesco Buffoli – ROCKERILLA

Jazz?, Prog?, Musica Contemporanea? Molto più di tutto questo…Magic Forest è un’esperienza molto vicina a certi passaggi dei primi Genesis, ma anche alla musica di Canterbury. E pure ai velluti notturni di John Coltrane…”
Mario Ruggeri – RUMORE MAGAZINE

 

 

www.satoyama.eu

www.facebook.com/satoyamaquartet/

FORCE MAJEURE è il nuovo album, progetto musicale e teatrale della cantante, attrice e compositrice italo-tedesca SABINA SCIUBBA

FORCE MAJEURE è il nuovo album,
progetto musicale e teatrale della
cantante, attrice e compositrice
italo-tedesca SABINA SCIUBBA

“Force Majeure” è il nuovo album, progetto musicale e teatrale della cantante, attrice e compositrice italo-tedesca Sabina Sciubba, in uscita il 21 marzo su Goldkind Records con distribuzione Audioglobe.  .

Sabina è la fondatrice, compositrice e cantante della band di culto Brazilian Girls, da lei fondata a New York nel 2003, gruppo col quale ha girato il mondo. Il loro album “New York City” è stato nominato a un Grammy Award nel 2008.

Dal 2016 al 2019 Sabina ha interpretato il ruolo di Penelope nella serie televisiva Baskets (premiata con un Emmy) al fianco di Zach Galifianakis (Una Notte da Leoni) e ha partecipato a diverse produzioni televisive, cinematografiche, musicali e teatrali a livello internazionale.

È conosciuta per la sua presenza sul palco, enigmatica e travolgente come le sue scelte artistiche, gli elaborati ed eccentrici costumi di scena, la sua voce da contralto e le sue composizioni poliglotte.

“La Piaf dell Indie” da Steve Lamacq della BBC 6, “Sorprendente buona musica” da Lauren Laverne di BBC 6, “Una Dea” da Rebecca Ostriker del Boston Globe, “Una Dietrich dei nostri tempi” da Uncut Magazine e “Non-chalante, elusiva, sofisticata” da Jon Pareles del New York Times, sono solo alcuni degli elogi che la stampa internazionale le ha fatto, senza contare che è stata anche celebrata da The IndependentThe QuietusTelerama e The New Yorker.

Force Majeure sono 12 pezzi, potenti e sofisticati, nei quali l’elettronica si fonde con la musica barocca e il romantic-punk abbraccia il jazz. Tra le dita di questa artista una Spinetta (un piccolo clavicembalo del 700 in legno) accompagna un Drum-pad elettronico, un pianoforte a coda si mescola a una tromba, il violoncello sfida una batteria. Ospiti internazionali accompagnano Sabina in questa emozionante e travolgente avventura musicale.

Il disco è prodotto da Sabina stessa e l’inglese Alistair Chant (PJ Harvey, Rokia Traore, Yann Tiersen, Giant Sand, M. Ward, She & Him, Mark Ronson, The Kills) e vede la preziosa partecipazione di Riccardo Onori, da anni chitarrista fidato di Jovanotti, e del talentuoso pianista Fabrizio Rat (FR/IT).

Force Majeure è anche un’emozionante performance live che ci porta nell’immaginario del subconscio, nell’eterna lotta tra luce e ombra, tra bene e male. Visual e suoni arcaici ricostruiscono la storia dell’esperienza umana. 

 

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Sito web: https://www.sabinasciubba.com/

 

Il NOS Primavera Sound Porto 2020 presenta un cartellone audace, intergenerazionale ed eclettico

Il NOS Primavera Sound Porto 2020 presenta un cartellone audace, intergenerazionale ed eclettico

Tyler, The Creator, Lana del Rey, Pavement, FKA Twigs, Beck, Bad Bunny e King Krule sono gli headliner della nona edizione del festival portoghese, a Porto dall’11 al 13 Giugno

L’abbonamento del festival è ora in vendita al prezzo di 120 €  su DICE e bol.pt 

 La lineup del NOS Primavera Sound Porto non era mai stata così ricca e diversificata come lo sarà nel 2020. La nona edizione del festival portoghese presenta oggi il suo cartellone completo, un ambizioso elenco di nomi che riunisce generazioni diverse e più stili possibili. Dall’11 al 13 Giugno, nell’ormai classica cornice del Parque da Cidade saranno protagonisti gli headliner Tyler, The Creator ora icona globale dell’hip hop, Lana del Rey che eseguirà il suo acclamato album “Norman Fucking Rockwell!”, i Pavement in uno dei due unici concerti di reunion al mondo dopo quello del Primavera Sound Barcellona, FKA Twigs all’apice della sua carriera grazie allo stratosferico “MAGDALENE”, Beck leggenda vivente della musica, il portoricano Bad Bunny ambasciatore globale della musica urbana e King Krule, riferimento generazionale che emerge dall’ombra. Questa è solo la punta dell’iceberg di un cartellone che riunirà 63 artisti di 21 nazionalità, tanto vario e audace quanto equilibrato e per tutti i gusti, oltre che impegnato nel rispetto dell’equilibrio di genere. È unica ed eccezionale come ogni lineup targata Primavera Sound. Il conto alla rovescia per il NOS Primavera Sound Porto 2020 è iniziato, nell’anno in cui l’evento di Barcellona compie 20 anni e Los Angeles accoglie per la prima volta il festival.

UNA LINEUP CON UNA STORIA

Anche se la lineup del Primavera Sound è un’istantanea di un tempo e di un luogo, quella di quest’anno non avrebbe senso senza tutti quegli artisti che ci hanno portato fino a qui. Il NOS Primavera Sound Porto 2020 accoglierà la grande dama dell’indie rock Kim Gordon con il suo primo album solista, insieme agli eterni giovani Dinosaur Jr, ai campioni del post-hardcore Jawbox, all’extraterrestre Richard Dawson e naturalmente agli Shellac che non possono mancare all’appuntamento annuale con Porto. Con loro anche nuove leggende in cantiere come i rinati Chromatics (il cui frontman, Johnny Jewel, si esibirà anche con il suo progetto Desire), Cigarettes After Sex con il loro sussurro incessante, DIIV alla ricerca del rumore perfetto, Jehnny Beth nella sua prima incarnazione lontana dalle Savages e i riff ipnotici degli OM con Al Cisneros degli Sleep.

UNA LINEUP CON UNA VISIONE

Oltre ad essere un riflesso dei tempi attuali, la colonna sonora del Primavera funziona come una capsula del tempo, come un oracolo che predice quello che sarà il vostro prossimo artista o gruppo preferito. Al NOS Primavera Sound Porto 2020 potrete scegliere tra l’emergente artista giamaicana Koffee, Georgia e la sua implacabile dance music inglese, la nuova diva latina urbana Paloma Mami, l’anima psichedelica e funk di Khruangbin, l’infinito arcipelago pop di Penelope Isles e la promettente voce spagnola del flamenco María José Llergo. Avrete anche la possibilità di guarire con le malinconiche chitarre dei Rolling Blackouts Coastal Fever, le incontrollabili chitarre graffianti dei black midi e la follia psichedelica personificata dai Derby Motoreta’s Burrito Kachimba, da Siviglia al resto del mondo.

UNA LINEUP CON UNA SFIDA POP

Una lineup con del pop? Più che altro una lineup con nuovo pop, pop che sfida i confini di ciò che conosciamo, che ci riserva sorprese e ci fa interrogare. Artisti come la forza della natura Caroline Polachek che presenta il favoloso “Pang”, l’anglo-giapponese Rina Sawayama che sta per pubblicare il suo LP di debutto, l’instancabile sperimentatrice Mura Masa che presenta i brani del suo secondo album dopo la cancellazione dello scorso anno, il queer pop di Pabllo Vittar, Weyes Blood e il suo pop poetico molto particolare e Maggie Rogers che dimostra che si può fare pop di massa con personalità: tutti loro faranno capire che il pop è tornato per salvarci, più forte che mai.

UNA LINE UP CON VENATURE URBANE

Anche l’uragano urbano che ha dominato il mondo negli ultimi anni sbarcherà a Porto. I boss dei rispettivi generi Tyler, The Creator e Bad Bunny saranno accompagnati dalle nuove star come l’inafferrabile Earl Sweatshirt e l’incredibilmente potente Little Simz, la forza rivoluzionaria di Sampa The Great e Jamila Woods e il triumvirato stellare della scena urbana spagnola formato da C. Tangana di Madrid, il padrino della trap Yung Beef e la star internazionale Bad Gyal. L’impegno per le sonorità urbane e latine sarà completato dai set del pioniere del reggaeton DJ Playero e dal debutto dell’unione tra Florentino, Kelman Duran e DJ Python sotto il nome di Sangre Nueva proprio per questa occasione. Ci sarà “perreo” anche a Porto.

UNA LINEUP PER BALLARE

Per un altro anno ancora l’area del Primavera Bits del Parque da Cidade entrerà in un universo parallelo pieno di beat, luci scintillanti e ritmi celesti. Quest’anno l’area di musica elettronica del NOS Primavera Sound Porto sarà guidata dall’oasi techno di Avalon Emerson, Special Request alias Paul Woolford e dai frenetici set della DJ britannica Josey Rebelle, ma permetterà anche di perdersi nell’indescrivibile back to back di Octo Octa e Eris Drew, per scoprire la musica elettronica sentimentale dell’artista sudcoreana Park Hye Jin, per immergersi nell’infinito patrimonio di conoscenze di DJ Marcelle/Another Nice Mess e per ballare con gli eroi locali J Firmeza, MVRIA e Arrogance Arrogance. Ogni giorno, fino a non potersi più muovere.

UNA LINEUP CHE PARLA SEMPRE PORTOGHESE

Con più o meno accento, con più inclinazione all’intimo con Montanhas Azuis, alla danza sfrenata con Throes + The Shine o alle sonorità elettroniche con Holy Nothing, il Parque da Cidade non ha mai mancato di accogliere i più svariati suoni creati in Portogallo. Da nomi eccezionali come il brasiliano Arnaldo Antunes, che dall’altra parte dell’Atlantico, con il suo canzoniere portoghese, sta vivendo la storia del suo Paese, alle nuove derive esotiche come il fenomeno internet Chico da Tina e la mente romantica e creativa di David Bruno, il NOS Primavera Sound 2020 dimostra, ancora una volta, che la musica portoghese è in buona forma e merita di essere ascoltata.

INFORMAZIONI SULLA VENDITA DEI BIGLIETTI

Gli abbonamenti per il NOS Primavera Sound 2020 sono in vendita al prezzo di 120 € e possono essere acquistati su DICE, bol.pt e nei punti vendita abituali.

Come di consueto, il Fã Pack FNAC NOS Primavera Sound è disponibile in due versioni: il biglietto completo del festival, che include l’accesso ai 3 giorni del festival e un pacchetto di benvenuto, al prezzo di 120 €, e il voucher del biglietto giornaliero (60 €). Entrambi devono essere scambiati sull’app DICE inserendo il codice corrispondente.

 

 

www.primaverasound.com/en/porto

 

 

 

Cantautore e frontman degli ANATHEMA, DANIEL CAVANAGH pubblica “MONOCHROME/COLOUR”

DANIEL CAVANAGH
“MONOCHROME/COLOUR”

ORA IN USCITA SU KSCOPE

CANTAUTORE E FRONTMAN DEGLI ANATHEMA,
DANIEL CAVANAGH PUBBLICA UNA NUOVA EDIZIONE
DEL SUO CAPOLAVORO ACUSTICO “MONOCHROME”
 

 

Dopo l’onda del successo riscosso dall’ultimo album degli Anathema “The Optimist”, la nomination come “Album dell’anno” ai Progressive Music Awards del 2017 e un lungo tour che li ha visti anche protagonisti in alcuni festival, Daniel Cavanagh ristampa il suo album solista “Monochrome” che ora include quattro nuove registrazioni in studio con due nuove versioni acustiche (ASCOLTA “THE SILENT FLIGHT OF THE RAVEN WINGED HOURS (ACOUSTIC)” QUI) e due inediti, “Found” e “Scandinavia”, in una nuova edizione speciale dell’album intitolata “Monochrome/Colour”.

Ispirato da sentimenti di amore e perdita, “Monochrome” è un lavoro profondamente riflessivo e personale. Cavanagh commenta: “L’album trasmette una sensazione da notte fonda, a lume di candela che evoca la luce del crepuscolo mentre il sole estivo sprofonda sotto l’orizzonte, ponendo in scena pensieri e meditazioni con cui molte persone si relazioneranno”.

Insieme a Cavanagh in “Monochrome” troviamo anche Anneke Van Giersbergen, che dopo The Gathering, ha cantato con Devin Townsend, Árstíðir, Anathema e Arjen Lucassen e l’eccezionale talento di Anna Phoebe che suona il violino in tre dei brani dell’album. Registrato ai premiati Grammy Award Parr Street Studios da Andrea Wright, masterizzato da Daniel Cardoso degli Anathema e illustrato da Danny Branscombe, questo album è una release speciale per la famiglia Kscope. L’album è in uscita su CD e su tutte le piattaforme digitlae, disponibile in pre-ordine QUI.

 

1 The Exorcist [06:43]
2 This Music [04:50]
3 Soho [07:39]
4 The Silent Flight Of The Raven Winged Hours [09:03]
5 Dawn [02:42]
6 Oceans Of Time [08:14]
7 Some Dreams Come True [08:34]Bonus Tracks
8 The Exorcist (Acoustic) [05:59]
9 The Silent Flight of the Raven Winged Hours (Acoustic) [07:07]
10 Found [05:09]
11 Scandinavia [07:47]

 

Estratti di recensioni che hanno parlato di Monochrome:

a treat; hazy atmospherics and moments of real poetry, ‘Monochrome’ is well worth spending time with” Clash
“….unbelievable atmospheric and terrific piece of music…” Sonic Seducer

Monochrome will tug on every sinewed heartstring you have. But it’ll ultimately leave you smiling. Quite lovely.” Prog Magazine

Monochrome is the new masterpiece of this songwriting genius!” Metal Obs

The best work of Daniel Cavanagh”. Metal Hammer

Intimate and reflexive ballads that taken individually are all small jewels” Rockerilla

Listening to the album is like looking at the sky and stars on a luminous night or listening to the ocean waves on a cliff. Soundi

…impressive…’ IO Pages

Simply magical and impossible to turn off5/5 – Cryptic Rock

‘transcendental brilliance’ 4/5 Kerrang!

 

 

Esce oggi “Liscio Gelli” il nuovo album dei MARIPOSA – In tour da fine Febbraio

Esce oggi “Liscio Gelli”
il nuovo album dei MARIPOSA 

In tour da fine Febbraio

 

Esce oggi per Santeria Records e Trovarobato, con distribuzione Audioglobe, il nuovo album dei Mariposa dall’iconico titolo “Liscio Gelli”, che mette fine all’eclissi consapevole della band.

Come in tutti dischi dei Mariposa, ad eccezione dell’omonimo del 2009, il titolo è composto da due parole. Le due parole LISCIO e GELLI danno le coordinate per orientarsi (e perdersi) al suo interno. 

Il disco intraprende “con elegante ritardo” il tentativo, che recentemente è stato anche di altri progetti musicali italiani, di appropriarsi dei modi e dei tempi del Ballo Liscio per miscelarli con istanze musicali e tradizioni che nulla hanno a che fare con la terra di Romagna Mia.

Dentro Liscio Gelli si possono trovare i Mariposa alle prese con ValzerGalopTango e ritmi latino americani, ma sono questi stessi ritmi ad essere alle prese con le cifre psichedeliche e i trattamenti propri della musica componibile (il genere musicale immaginato dai Mariposa nel loro album del 2005 “Pròffiti Now! Prima Conferenza Sulla Musica Componibile”).

In vent’anni di attività i componenti dei Mariposa sono aumentati di numero di pari passo con le loro uscite discografiche. Formatisi come trio con Alessandro Fiori alla voce e Michele Orvieti e Gianluca Giusti alle tastiere, per registrare il primo disco Portobello Illusioni, alla band si aggiunse Enrico Gabrielli che per l’occasione abbandonò per la prima volta la musica classica; in Domino Dorelli (2002) fu la volta del batterista Enzo Cimino e del chitarrista Rocco Marchi e, con la formazione a sei, i Mariposa registrarono tutti i loro dischi fino al 2006. Dal 2007 Valerio Canè, il bassista e fantasista bolognese  (già nei 400 Colpi) divenne il settimo elemento con il quale i Mariposa dettero alle stampe l’omonimo del 2009 e Semmai Semiplay nel 2011, partecipando ai più importanti festival italiani prima che Alessandro Fiori decidesse di dedicarsi alla carriera solista.

Per scrivere Liscio Gelli i Mariposa si sono avvalsi della collaborazione del cantante e autore siciliano Daniele Calandra, già negli Addamanera, da sempre amico e collaboratore dell’universo Mariposa in altri progetti collaterali come la serie radiofonica Magazzeno Bis prodotta tra il 2005 e il 2009. Daniele è a tutti gli effetti un membro della band. Nel nuovo disco (e nei concerti che seguiranno) troviamo un altro gradito ritorno: Serena Altavilla riprende possesso del microfono dopo aver collaborato con la band nel 2012 per il progetto di autocover “Semmai Semiplaya” che i Mariposa avevano presentato da poco al Premio Tenco. Anche Serena è a tutti gli effetti parte della Mariposa Big Family.

Dopo la data zero di dicembre al Vibra Club di Modena, la band annuncia il tour ufficiale di presentazione che vedrà sul palco non un semplice concerto, ma un radiodramma dal vivo scritto, diretto e performato con la partecipazione speciale di Francesco Locane
Ecco l’elenco completo delle date:

28 febbraio – Forlimpopoli @ Teatro Verdi
5 marzo – Milano @ Serraglio
6 marzo – Reggio Emilia @ Fuori Orario
7 marzo – Torino @ Magazzini sul Po
19 marzo Roma @ Monk
21 marzo Bologna @ Mercato Sonato
17 aprile Carpi (MO) @ Kalinka

 

Ascolto e download digitale: https://orcd.co/mariposa_lisciogelli
Acquista il CD: https://bit.ly/37rnvcI
Acquista il vinile: https://bit.ly/36mLngr

 

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MARIANA SEMKINA presenta la nuova traccia “Turn Back Time” (feat. NICK BEGGS e CRAIG BLUNDELL)

MARIANA SEMKINA PRESENTA LA NUOVA TRACCIA
“TURN BACK TIME” (FEAT. NICK BEGGS & CRAIG BLUNDELL)
TRATTA DAL SUO DEBUTTO SOLISTA “SLEEPWALKING”
IN USCITA SU KSCOPE IL 14 FEBBRAIO 2020

 

Mariana Semkina, cantautrice insieme al pianista Gleb Kolyadin nel progetto Iamthemorning, è pronta a pubblicare il suo ipnotico album di debutto da solista “Sleepwalking”, in uscita il 14 febbraio su Kscope, presentando il nuovo brano “Turn Back Time”.
L’artista spiega la genesi della canzone “Questa canzone è nata più o meno da sola, un minuto prima comincio a suonare qualcosa senza sapere dove arrivare e un minuto dopo ho tra le mani una canzone finita. Sono molto contenta del contributo di tutti i musicisti su questa canzone, quella che è iniziata come una semplice canzone per chitarra acustica è finita per essere un pezzo piuttosto energico e ottimista. Aspettavo l’occasione di lavorare con Craig Blundell e Nick Beggs da un bel po’ di tempo e sono davvero felice che abbiano trovato il tempo di suonare per me nella loro fitta agenda“.
 

ASCOLTA “TURN BACK TIME” QUI

 

“Sleepwalking” è una miscela musicale che può ricordare artisti come Aldous Harding, Marissa Nadler, Sumie e Florist. Per concretizzare la sua visione di “Sleepwalking”, Mariana Semkina ha invitato il rinomato tastierista, batterista e bassista Jordan Rudess (Dream Theater), Craig Blundell e Nick Beggs (Steven Wilson), così come l’Orchestra di San Pietroburgo “1703” e il collaboratore di vecchia data Vlad Avy. La splendida grafica dell’album fa riferimento all’amore di Semkina per l’arte classica, fondendo la fotografia con il movimento dei Vanitas del XVII secolo.

Caratterizzato dalla voce unica della Semkina, con complesse linee melodiche e dai testi poetici con riferimenti letterari, “Sleepwalking” attinge dal paesaggio sonoro degli Iamthemorning, ma vive nell’originalità del suo mondo: una miscela avvincente di alternative-folk, pop, drama, con testi emotivamente coinvolgenti.

L’artista spiega la motivazione alla base dell’album solista “Ho voluto usare Sleepwalking come un modo per tradurre le emozioni nel modo più sincero e diretto. Senza indorare la pillola, senza filtri, solo un pensiero creativo e onesto colto nel momento. Trasformare quei tempi bui e quei sentimenti in pura energia creativa, qualcosa di bello, qualcosa che abbia uno scopo“.

Sleepwalking” è disponibile in PRE-ORDINE QUI su CD / LP e in digitale (con le tracce “Turn Back Time” e “Everything Burns” disponibili subito in download sui pre-ordini digitali). Nota per i fan: “Sleepwalking uscirà anche in una versione alternativa” – Mariana Semkina.
 

Sleepwalking tracklist

1. Dark Matter [03:12]
2. Am I Sleeping Or Am I Dead [04:27]
3. Turn Back Time [04:06]
4. Ars Longa Vita Brevis [03:03]
5. Invisible [03:07]
6. Lost At Sea [04:59]
7. Skin [04:52]
8. How To Be Alone [02:50]
9. Everything Burns [03:14] GUARDA IL VIDEO
10. Mermaid Song [04:32]
11. Still Life [04:08]

 

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(photo credit: Eggor Kree)

 

Primavera Sound Barcellona 2020: una lineup trionfale per celebrare i 20 anni del #bestfestivalforever

Primavera Sound Barcellona 2020: una lineup trionfale per festeggiare i 20 anni del #bestfestivalforever

– 211 artisti di 35 diverse nazionalità compongono una lineup che guarda al passato, al futuro e in ogni altra direzione. Un cartellone panoramico, vario e con parità di genere

– Le giornate al Parc del Fòrum aumentano, con l’aggiunta di domenica 7 giugno con una festa Brunch – On The Beach con headliner Disclosure (DJ Set), Nina Kraviz, Amelie Lens e Black Coffee

– I biglietti per il festival sono in vendita da oggi, giovedì 16 gennaio, a partire dalle ore 10:00 su primaverasound.com e DICE

È naturale che vent’anni di musica stiano così bene in un unico cartellone. E non solo. Oggi il Primavera Sound Barcellona 2020 presenta il cartellone completo del suo ventesimo anniversario, che si terrà dal 3 al 7 Giugno al Parc del Fòrum e che darà spazio al cartellone di artisti più vario, aperto e inclusivo della sua storia: un autentico compendio di discipline, emozioni e diverse origini che celebrano il ruolo del festival come pilastro centrale dello zeitgeist culturale degli ultimi due decenni. 211 artisti di 35 diverse nazionalità compongono una lineup che più che mai guarda al futuro tanto quanto al passato, con una passione che è rimasta immutata dalle origini del festival. Ognuno dei cartelloni del Primavera Sound è stato un’istantanea di tutto quello che succedeva in quell’anno. E per questo il cartellone del ventennale del festival di Barcellona doveva per forza essere un’istantanea dell’intero periodo, una festa che potesse riflettere l’identità che è stata costruita negli anni, con lo stesso entusiasmo con cui abbiamo iniziato venti anni fa. Sappiamo di poter condividere questo entusiasmo con tutti voi. Tutti i Primavera Sound che riuscite a ricordare, insieme a tutti quelli che potete immaginare, quest’anno hanno una loro rappresentanza. Da #bestfestivalever a #bestfestivalforever.

UN FESTIVAL SENZA SCRITTE IN PICCOLO
L’ammirazione che proviamo nei confronti di ognuno degli artisti nella nostra programmazione ci rende un festival democratico e orizzontale, dal punto di vista artistico, dove ogni nome ha lo stesso peso. Siamo orgogliosi di dare di nuovo il benvenuto a Tyler, The Creator a quasi un decennio dalla sua prima apparizione al festival in compagnia di Odd Future e che ora è stato decretato nuovo re dell’hip hop grazie al suo eccezionale ultimo album IGOR. Ma siamo anche fieri di avere con noi il terremoto Little Simz, che ritorna a grande richiesta per il secondo anno consecutivo, Lana del Rey all’apice della sua creatività con l’acclamato Norman Fucking Rockwell! e Weyes Blood con il suo songwriting tanto bello quanto intricato, The Strokes in procinto di celebrare il ventesimo anniversario dello storico Is This It e Fontaines D.C. in qualità di portavoce di una nuova generazione di guitar band; Bad Bunny come più luminosa stella della urban music contemporanea e Bad Gyal che è diventata l’immagine di un’intera generazione; i Pavement che si presenteranno a Barcellona e al NOS Primavera Sound Porto con un’esclusiva reunion e il ritorno delle Bikini Kill nel momento più ideale; gli eterni innovatori Massive Attack e il ritorno, finalmente, dei Chromatics; la star del country pop Kacey Musgraves e King Princess con un destino glorioso nel pop più geniale; il titano dell’hip hop americano Young Thug e il re del folk al rallentatore Bill Callahan; Beck nella sua prima visita al festival e l’implacabile Brittany Howard col suo primo album da solista. In questo festival tutta la musica è importante.
UN FESTIVAL LEGGENDARIO
Un festival non celebra il suo ventennale senza avere una costellazione di nomi che ne costituiscono il proprio universo, distinguendolo da tutti gli altri e consentendogli di costruirsi la propria mitologia e nello stesso tempo rendendo omaggio a quei musicisti che, secondo il festival, sono i più leggendari. Perché, l’icona del soul Mavis Staples, la gran signora della canzone catalana Maria del Mar Bonet, la riscoperta del genio brasiliano Arthur Verocai, la leggenda vivente Iggy Pop, l’instancabile Kim Gordon che presenta il suo primo album solista, i pionieri del reggaeton DJ Playero e Ñejo, Paul Heaton & Jacqui Abbott che ripercorrono la loro carriera pre, durante e post-Housemartins, la nuova resurrezione della leggenda gothic Bauhaus, gli idoli del post-hardcore Jawbox, l’immarcescibile Jeff Mills, The Jesus and Mary Chain che per l’occasione rispolvereranno il loro album Darklands (e che suoneranno il mercoledì con ingresso gratuito) e i potenti veterani del grindcore Napalm Death, nel 2020 sono tutti icone universali. Massimo rispetto a tutti loro.
UN FESTIVAL AL PRESENTE
E adesso una sfida: se dal cartellone di un festival togliamo l’anno, riusciamo a collocarlo cronologicamente con precisione? Il Primavera Sound si svolge nel presente. E per questo cresce e si evolve con la stessa velocità dei suoi contenuti. Il fatto che il festival continui a essere sincronizzato con il suo tempo è garantito da diversi artisti che riflettono il suono del 2020, nella sua concezione più ampia. Qualsiasi articolo odierno sarebbe incompleto se non menzionasse i dinamici King Gizzard & The Lizard Wizard, la forte visione dell’hip hop del rivoluzionario collettivo BROCKHAMPTON, il soul impegnato di Jamila Woods, il nuovo folk di Helado Negro e Jessica Pratt, le fantasie pop di Caroline Polachek e Kim Petras, Carolina Durante e black midi come personificazione (ognuno a suo modo) della nuova era delle chitarre, il misterioso King Krule e le suadenti canzoni di Ferran Palau. Tutti loro sono qui e ora. Come non potrebbero quindi essere al Primavera Sound Barcellona 2020?
UN FESTIVAL CHE GUARDA AL FUTURO
Anche se un anniversario spinge a volgersi al passato, la lineup non sarebbe comprensibile se non fosse piena di storie ancora da raccontare, che invoglino a guardare al futuro con un misto di curiosità e impazienza. Quella di generare nuovi classici che si aggiungano a quelli già esistenti è una delle aspirazioni che ci hanno portati fin qui e, senza dubbi, il futuro è servito dall’artista giamaicano Koffee, i fenomeni Latin Paloma Mami, il boss della trap argentina Duki, il pop futuribile di Hannah Diamond, 100 gecs e la loro musica elettronica da Matrix, Black Country, New Road che dimostrano che le chitarre sono ancora in buona salute, i ritornelli accattivanti di Mabel, le piccole grandi canzoni di girl in red e il nuovo R&B rappresentato dalla violinista Sudan Archives e da Mariah The Scientist. Il primo capitolo della loro storia al Primavera Sound si scriverà nel 2020: diamo il benvenuto ai nostri artisti preferiti di domani.
UN FESTIVAL CHE È UNA SFIDA
Chi mai vorrebbe rimanere per tutta la vita nella propria comfort zone? È questa una delle grandi differenze di questo festival: in ogni angolo, su ogni palco, in ogni momento potrete trovare proposte che sono anche sfide che non dimenticherete mai dopo averle viste dal vivo. Per esempio, rimanere a bocca aperta vedendo gli Einstürzende Neubauten, impazzire davanti alla performance sonora del pioniere Jordi Valls col suo progetto Vagina Dentata Organ, ballare col funk dei maliani Les Amazones d’Afrique, interrogarsi sul suono del pop contemporaneo di fronte all’artista britannica di origine giapponese Rina Sawayama, abbandonarsi alla follie noise di Lightning Bolt e all’allegro hardcore di Gabber Modus Operandi, o lasciarsi meravigliare dalla nuova pazzia degli eroi locali Za! (in quest’occasione accompagnati da qualcosa che hanno chiamato TransMegaCobla e dal duo barcellonese Tarta Relena), o abbandonare ogni pregiudizio davanti al pop extraterrestre di Richard Dawson, il sovversivo j-punk di Otoboke Beaver o la regina del bounce Big Freedia. Anche questo è il Primavera Sound: abbracciare il rischio.
UN FESTIVAL CHE È CASA
Per favore non dimenticate di portare la famiglia al festival di quest’anno: è grazie a loro che esiste il Primavera Sound. Si riapriranno le porte del Parc del Fòrum e ci incontreremo ancora una volta con vecchi amici che sono cresciuti negli anni. Yo La Tengo, Dinosaur Jr. e The National torneranno per rinnovare un impegno che in realtà è già eterno. Anche i Black Lips e i Les Savy Fav torneranno al festival ad un decennio dalla loro ultima visita, così come l’amore a prima vista di nome Amaia, e C. Tangana, diventato nel frattempo un consolidato idolo pop. Kurt Vile, le glorie locali Manel, Metronomy (che suoneranno ad ingresso gratuito nella giornata del mercoledì) e Núria Graham. Anche Le Hammond Inferno, rappresentanti della primissima edizione del festival, torneranno per esibirsi in un DJ set. Una volta al Primavera Sound, sempre al Primavera Sound. E naturalmente ci saranno anche i due DJ della casa, DJ Fra e DJ Coco, che ritornerà in postazione sabato notte per chiudere il triplo 20 con un culmine spettacolare. E gli Shellac? Ovviamente non si perderebbero la celebrazione per niente al mondo. Sono già pronti a mettere il nome della loro formazione in cartellone per la quattordicesima volta.
UN CLUB FESTIVAL
Se guardiamo indietro al primo anno del festival, nel 2001 al Poble Espanyol, diventa chiaro che il Primavera Sound sia nato con un’anima elettronica. Un’essenza che ha guadagnato sempre più peso negli ultimi anni grazie all’espansione dell’area del festival in direzione della spiaggia di Sant Adrià de Besòs e l’inclusione del micromondo del Primavera Bits, orientato verso le sonorità più festaiole nel senso più ampio del termine. Era quindi evidente che nella sua ventesima edizione il Primavera Sound avrebbe dedicato molto spazio al ballo. Non solo al Primavera Bits, ma in tutta l’area del Parc del Fòrum, ospitando il ritorno dei Disclosure, con la presentazione dell’attesissimo nuovo album di Caribou, la nuova incarnazione di Floating Points accompagnato dal Falaise Ensemble, il colossale queer pop dell’artista brasiliano Pabllo Vittar, il caos positivo di Squarepusher, DJ Shadow con il suo costante omaggio alla dance music, la venerazione dell’edonismo compiuta da DJ Harvey e Honey Dijon, i beat lisergici di BICEP, la versatile Josey Rebelle, un DJ set del produttore e genio delle colonne sonore Mica Levi e il misterioso puzzle di AEAEA dietro cui si nasconde il nuovo progetto di Nicolas Jaar e Patrick Higgins.
UN FESTIVAL SULLA SPIAGGIA (ANCHE LA DOMENICA)
A conti fatti, per la prima volta la spiaggia del Primavera Bits ospiterà una giornata aggiuntiva, domenica 7 giugno. In associazione con Brunch -In Barcelona, il Primavera Sound Barcellona 2020 durerà un giorno in più con un party di chiusura su quella stessa spiaggia con headliner il DJ set dei Disclosure, la dea della techno Nina Kraviz, l’energia di Amelie Lens e l’artista sudafricano Black Coffee. La giornata sarà inclusa negli abbonamenti per il festival, ma un numero limitato di biglietti giornalieri saranno anch’essi in vendita su DICE e Resident Advisor.
UN FESTIVAL DA STRADA
Sulla strada, proprio al livello del suolo, molte di queste proposte, che il mondo assimilerà sul palco del festival, hanno cominciato a prendere forma. Essere al Primavera Sound 2020 vorrà dire comprendere che l’hip hop classico di Freddie Gibbs & Madlib e Rapsody può essere tanto contemporaneo quanto le visioni sperimentali di Earl Sweatshirt; che le leggi del quartiere sono universali sia che arrivino dall’accento francese dei PNL, imperatori di Parigi, che con l’accento britannico di un monolito del grime come Kano; o che il reggaeton è pronto a pianificare il suo futuro con progetti all’avanguardia come Sangre Nueva (l’alleanza senza precedenti tra DJ Florentino, Kelman Duran e DJ Python). Aiuta a metterci in sintonia con l’attitudine da strada più pura il fatto che Yung Beef, un’icona che va oltre la semplice musica, torni anche quest’anno a curare un palco tutto suo, El Punto, dopo l’inaugurazione dell’anno scorso. È il miglior padrino possibile per presentarci i discorsi rap ribelli di BigKlit e Cuban Doll, la festa cumbia di Sonido la Changa, il versatile flow di Killavesi e l’enorme potenziale di Pablo Chill-E, star della nuova trap cilena, che si esibirà accompagnato da Yung Beef stesso.
UN FESTIVAL PLANETARIO
Nella settimana del festival, tutto il mondo ha gli occhi sul Primavera Sound. Ecco perché il festival insiste nel fornire una finestra sulla scena locale, ma anche un punto d’incontro per gli artisti che vengono da molto lontano. Ed è per questo che il cartellone include la mitica band dei Biscuit, ma anche nuovi arrivati come CARLA, Chaqueta de Chándal, Rombo e Pantocrator in rappresentanza della scena underground catalana, oltre al produttore sudcoreano Park Hye-Jin, il syth-pop sociologico della norvegese Jenny Hval, gli inni pop transoceanici degli argentini Las Ligas Menores, la cantante israeliana Noga Erez con il suo pop polimorfo, le gemme post-punk dei turchi Jakuzi, il flow dello Zambia di Sampa the Great, il cantautorato tra tradizione e sperimentazione di Iosonouncane, la festa niente affatto generica di Teto Preto, da San Paulo, il fresco scampanellare made-in-Australia dei Rolling Blackouts Coastal Fever e la “micro dance” dell’artista colombiana Ela Minus. Primavera Sound, da Barcellona al resto del mondo.
UN FESTIVAL DELL’IMPEGNO
#bestfestivalforever? Sì, ma anche #betterfestivalforever. Essere un festival migliore ogni anno che passa, imparando lungo il cammino, è, e sempre sarà, un obiettivo che non riguarda soltanto la musica. Nei suoi vent’anni di esistenza, il Primavera Sound ha assimilato e inglobato come parte integrante della sua organizzazione, un gran numero di misure volte a promuovere una realtà che sia il più possibile simile alla sua miglior versione possibile. L’impegno ad organizzare un evento che sia responsabile dal punto di vista dell’ambiente, seguendo i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, creando un cartellone gender equal, diversificato e inclusivo in rappresentanza di tutte le scelte di vita, sono cose che collegano il Primavera Sound al resto del mondo. Tutto questo continuerà nel 2020.
VENTI ANNI DI FESTIVAL
Il 2001 è stato l’anno di Armand Van Helden e dei suoi amici. Il 2002 quello del Britpop con Pulp, Tindersticks e Spiritualized. Il 2003 quello dell’espansione al Poble Espanyol con The White Stripes, Sonic Youth, Mogwai, Belle & Sebastian e del primo poster alfabetico. Il 2004 ha visto il successo della prima reunion dei Pixies, ma è stato anche l’anno di PJ Harvey, Primal Scream e Wilco. Il 2005 ha visto il passaggio al Parc del Fòrum, l’inizio di una nuova era. Il 2006 è stato l’anno di Lou Reed e dei Motörhead. Nel 2007 sono tornati The White Stripes e Wilco, Patti Smith è arrivata per la prima volta e i Sonic Youth hanno suonano Daydream Nation. Nel 2008 è stata la volta dei Public Enemy, del doppio concerto dei Portishead e del primo concerto dei Vampire Weekend nelle prime ore del mattino. Nel 2009 Neil Young è atterrato e… il mondo si è fermato. Nel 2010 è arrivato la prima reunion dei Pavement, il secondo ritorno dei Pixies e il debutto di The xx. Nel 2011 sono tornati Pulp e PJ Harvey ed è comparaso Sufjan Stevens. Nel 2012 Jeff Mangum è uscito dal suo letargo, The Cure hanno suonato per 3 ore e A$AP Rocky ha dato l’assalto al palco. Nel 2013 Blur e The Postal Service si sono riformati e hanno debuttato i Tame Impala. Il 2014 è stato l’anno di #bestfestivalever con Arcade Fire, Nine Inch Nails e Kendrick Lamar. Nel 2015 sono arrivati gli Strokes, Patti Smith e la sua band hanno suonato Horses e sono tornati The Replacements. Il 2016 è stato l’anno dei Radiohead, di LCD Soundsystem e di Brian Wilson che ha cantato Pet Sounds. Il 2017 è stato  l’anno degli Arcade Fire, di Bon Iver e di The xx, del cambio generazionale e degli imprevisti. Il 2018 è stato l’anno degli Arctic Monkeys, di Björk, di Nick Cave & The Bad Seeds e del debutto di Lorde. Il 2019 quello di Rosalía, J Balvin, Solange, Janelle Monáe e Tame Impala… e #TheNewNormal.E il festival del 2020 sarà il #bestfestivalforever.

Primavera Sound, 20 nel 2020. Dal 2001 trasforma i tuoi sogni in realtà.

 

INFORMAZIONI SULLA VENDITA DEI BIGLIETTI

I biglietti per il festival Primavera Sound Barcellona 2020 saranno in vendita da oggi, giovedì 16 gennaio, alle ore 10:00 esclusivamente su DICE. Il prezzo dell’abbonamento del festival è di 195 € più la tassa di prenotazione.Gli abbonamenti VIP saranno in vendita al prezzo di 400 € più il costo di prenotazione.

Pacchetti viaggio sono disponibili tramite Festicket

Primavera Sound ha ancora una volta il supporto di Heineken, SEAT e Pull & Bear come partner strategici fondamentali, con una partecipazione che comprenderà significative novità che sveleremo nei prossimi mesi. adidas Originals sarà presente anche nel nostro 20° anniversario, approfondendo il suo impegno nel panorama urbano, così come Desperados, Aperol e Lotus che continuano a sostenere il Primavera Bits in continua espansione. L’accordo con la piattaforma ticketing DICE anche quest’anno vuole eliminare il ticket touting e realizzare un mobile festival al 100%. Come sempre, il festival vuole esprimere la sua gratitudine a tutti i collaboratori per il loro fondamentale supporto per intraprendere il nostro festival più ambizioso e per celebrare insieme questi 20 anni di musica.

 

www.primaverasound.com

 

 

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