“Blast of Silence”
è il nuovo singolo
che segna il ritorno degli
O.R.k.
Guarda il video di “Blast of Silence”
Ascolta/Acquista “Blast of Silence”
Gli O.R.k. tornano sotto i riflettori con il loro nuovo singolo “Blast of Silence”. Primo di una serie di uscite imminenti, “Blast of Silence” attinge dal lato più potente dell’identità sonora della band, mettendo in evidenza l’intensità della voce del cantante Lef. Un’ode enigmatica e oscura alle profondità nascoste e alle possibilità non ancora esplorate, “Blast of Silence” è accompagnata da uno splendido video musicale creato da Lef.
“Considero il video un viaggio alla scoperta di noi stessi, in cui una forza imprevista emerge dall’interno”, racconta il cantante. “Ho sempre nutrito una profonda ammirazione per coloro che, di fronte a difficoltà schiaccianti, riescono ad affrontare sia le sfide esterne che i demoni interiori, con una determinazione incrollabile. È davvero notevole come, anche quando tutto sembra essere contro di loro, trovino la forza di perseverare, superare e infine avere successo”.
Con il nuovo singolo, il chitarrista Carmelo Pipitone dimostra la sua abilità e il suo stile unico ed espressivo, mentre Pat Mastelotto e Colin Edwin ne accompagnano il dinamismo con sensibilità e forza rispettivamente alla batteria e al basso. Il risultato è un primo, accattivante assaggio dell’imminente quinto album della band, ancora senza un titolo. Parlando dei nuovi brani, il bassista Colin dichiara: “Non ci sono ‘riempitivi’ negli album degli O.R.k. e in passato abbiamo spesso faticato a scegliere o a concordare i brani migliori da mettere in evidenza come singoli. Di conseguenza, abbiamo spesso pensato che alcuni brani dell’album non avessero ricevuto l’attenzione che meritavano. Prendendoci il tempo necessario per concentrarci su ogni canzone man mano che prende forma, l’esperienza sarà migliore”.
“Le nostre canzoni ci mettono a nudo, mostrando esattamente chi siamo. Spesso mettiamo messaggi personali nei testi, parole che potrebbero essere difficili da comprendere. Ma va bene così, perché è la musica che porta davvero il peso delle nostre emozioni”
Lef
Spontaneo ma anche complesso, Screamnasium del 2022 è stato ampiamente considerato il miglior album degli O.R.k. a oggi.
“the sound of O.R.k becomes a vessel of beauty”
CLASSIC ROCK
“A surprising, spirited release”
PROG MAGAZINE
“Cool, damn cool album!!!”
BREAK OUT (DE)
“stunning record”
TUTTO ROCK
“Excellent” & #2 Radar
ECLIPSED
Il nuovo singolo “Blast of Silence” è il primo di una serie di uscite degli O.R.k, che anticiperanno il nuovo album previsto per il 2025. Restate sintonizzati per ulteriori informazioni.
Gli O.R.k. sono:
Lorenzo Esposito Fornasari a.k.a LEF – voce solista
Pat Mastelotto – batteria
Colin Edwin – basso
Carmelo Pipitone – chitarre
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KSCOPE
Bryan Ferry
presenta il nuovo EP
“Retrospective: I Thought”
I brani dell’EP fanno parte di
“Retrospective: Selected Recordings 1973-2023”
l’album che abbraccia la carriera di Bryan Ferry
e che celebra i suoi 50 anni di musica
in uscita per BMG il 25 ottobre 2024
Bryan Ferry presenta l’EP Retrospective: I Thought, una raccolta di cover, composizioni originali e musica inedita, prima dell’attesissimo Retrospective: Selected Recordings 1973-2023, in uscita il 25 ottobre per BMG, un nuovo cofanetto che celebra gli oltre cinque decenni della rivoluzionaria carriera musicale di Bryan Ferry.
I Thought, un’ammaliante e risonante collaborazione con l’ex compagno di band dei Roxy Music Brian Eno, contenuta nell’album Frantic del 2002, ci mostra Ferry esplorare le complessità dell’amore. Con una leggerezza di tocco che trasporta l’ascoltatore in un paesaggio sonoro etereo, la canzone fa parte del secondo disco dell’imminente cofanetto 5CD Retrospective, che si concentra sull’evoluzione di Ferry come compositore dal 1977 a oggi.
Ascolta qui
Gli 81 brani che compongono Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 illustrano un’avventura musicale senza precedenti. La storia impareggiabile di songwriting che si è sviluppata per più di 50 anni, viene ora celebrata in questa caleidoscopica raccolta della musica di Bryan Ferry. Questo lavoro celebra l’artista che si è ritagliato un posto da maestro come moderno interprete della canzone, attraverso una serie vertiginosa di cover che spaziano da Bob Dylan a Amy Winehouse, da Rodgers and Hart ai Velvet Underground passando per Tim Buckley, Shakespeare, Sam and Dave, arrivando all’interpretazione dei canti da lavoro dei marinai. Poi c’è il cantautore che, in singoli come “Slave To Love” del 1985, ha scritto alcuni dei brani più importanti di quegli anni, che ancora oggi suonano unici e senza tempo. C’è il futurista che evoca vortici di elettronica; o l’appassionato revivalista che presenta canzoni e stili degli anni ’20 e ’30 come se fossero il suono caldo del domani. C’è la figura che si muove sulla pulsante pista da ballo del nightclub, sotto le sue luci ipnotiche; e il ragazzo che vuole solo starsene da solo, defilandosi in vicoli cupi e agrodolci dove tutto diventa neon e noir.
In occasione dell’inizio di questa celebrazione della carriera, Bryan Ferry ha recentemente pubblicato la canzone inedita “Star”, una collaborazione con l’artista performativa Amelia Barrett, che è stata descritta da CLASH come dotata di “ineffabile freschezza”, da MOJO come “un sinistro seguito di Dance Away” e da Fantastic Man come “incredibilmente favolosa”.
Cinque decenni fa, il fenomeno Roxy Music è esploso in un lampo di pop, arte, moda e glamour, affermando il leader della band Bryan Ferry come uno dei cantautori più vitali ed emozionanti che la musica britannica abbia mai visto. Durante questo periodo ultra-prolifico, nel 1973, Ferry lancia la sua carriera solista parallelamente ai Roxy Music. Il suo primo disco, con un’audace rielaborazione dell’apocalittico inno di Bob Dylan del 1962 “A Hard Rain’s A-Gonna Fall”, segnò l’alba dello status di Ferry come uno dei grandi interpreti moderni della canzone, oltre alla sua impareggiabile scrittura e composizione. Nel 2024 Bryan Ferry ritorna al canzoniere di Dylan. “She Belongs To Me” è resa in uno stile splendidamente ruvido che bilancia sfumature di Velvet Underground con lo splendido assolo fischiato da Ferry, il più degno di nota dai tempi dell’interpretazione di “Jealous Guy” di John Lennon da parte dei Roxy Music nel 1981.
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 raccoglie, per la prima volta, i classici di Bryan Ferry registrati con Island Records, Polydor, Virgin, E.G. Records e BMG, e contiene due registrazioni inedite. L’album sarà pubblicato in diversi formati, tra cui un cofanetto deluxe da 5CD con 81 canzoni, accompagnato da un libro cartonato di 100 pagine contenente ampie note di copertina, fotografie e immagini rare e inedite. Oltre al cofanetto deluxe, in uscita il doppio LP gatefold The Best Of Bryan Ferry, contenente 20 canzoni stampate sia in vinile nero, con varianti che includono una stampa in vinile verde/blu e una in vinile trasparente. Anche la versione su CD conterrà le stesse 20 canzoni e un libretto con note di copertina e fotografie. Verrà pubblicata anche un’edizione digitale dell’album con 81 tracce.
Il cofanetto deluxe da 5CD dedica ogni disco a un diverso aspetto della carriera di Bryan Ferry. Disc One: The Best Of Bryan Ferry presenta 20 brani essenziali. Singoli che hanno fatto il giro del mondo come “Slave To Love”, “The ‘In’ Crowd” e “Let’s Stick Together” – canzoni che si sono intrecciate nel tessuto della musica britannica e che rimangono sempre popolari.
Disc Two: Compositions esamina il periodo 1977-2014 e l’evoluzione dell’arte di Ferry. La narrazione in divenire di “Can’t Let Go” e l’atmosfera profonda di “The Only Face”, come molte delle canzoni di Ferry, condividono entrambe la sensazione di essere fuori dal mondo, vagando senza sosta per le strade principali e le vie secondarie. Altrove, l’incedere di “Limbo” e “Loop De Li” mettono in luce elementi del lavoro di Ferry che rimangono invariati: tenere sempre un occhio sul dancefloor. Il suo grande tema costante, tuttavia, è l’amore e i suoi costi, visti da diverse angolazioni. Tre delle sue migliori registrazioni sull’argomento sono presenti in questo disco: “When She Walks In The Room”, “I Thought” e “Reason Or Rhyme”, tutte ugualmente affascinanti e profondamente risonanti.
Disc Three: Interpretations celebra il lato rimodellante dell’arte di Ferry. Le sue versioni di “What Goes On” dei Velvet Underground, “Hold On, I’m Coming” di Sam e Dave e “That’s How Strong My Love Is” di Otis Redding vedono Ferry esplorare il passato con lo suo sguardo moderno, vagando tra i generi e inviando in modo preveggente un segnale che la generazione post-punk riceverà anni dopo: la musica rimane tutta da scoprire.
Disc Four: The Bryan Ferry Orchestra esplora il progetto concettuale iniziato da Ferry con l’album The Jazz Age del 2012, reimmaginando la musica del suo repertorio come se fosse stata registrata nove decenni prima da uno dei primi grandi combo jazz. In The Jazz Age Ferry non canta, ma riappare sotto una nuova luce. Senza la sua voce e i suoi testi, l’attenzione dell’ascoltatore si concentra sul suo talento di compositore. Ferry ha perfezionato questo concetto in altre due raccolte, Bitter-Sweet del 2018 e The Great Gatsby del 2013: The Jazz Recordings – con rielaborazioni di “Love Is The Drug” dei Roxy Music e del classico moderno di Amy Winehouse “Back To Black” per la colonna sonora del film di Baz Luhrmann del 2013, Il Grande Gatsby.
Disc Five: Rare and Unreleased raccoglie B-sides, bonus, curiosità e outtake. Uno scintillante remake di “Mother Of Pearl” dei Roxy Music, registrato all’inizio degli anni ’90 durante le session di Horoscope / Mamouna, vede la partecipazione del grande Ronnie Spector. “Don’t Be Cruel” è impreziosita dai compagni di band rockabilly originali di Elvis, Scotty Moore e DJ Fontana, registrati per l’album tributo alla Sun Records del 2001, Good Rockin’ Tonight. Altrove Ferry riprende in modo celebrativo “Whatever Gets You Thru The Night”, lo sgangherato inno laico di John Lennon del 1974, registrato nel 1995 per un tributo a Lennon progettato da Yoko Ono e mai pubblicato. Ferry lo ha poi rielaborato nel 2010 come aggiunta bonus per l’album Olympia.
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 celebra il venerato talento cantautorale di Bryan Ferry. La tracklist esplora la versatilità sonora e la fluidità di genere della sua carriera solista: dal rock ‘n’ roll ai groove R&B basati sulla dance, alle ballate al piano, all’elettronica, alla musica ambient, al jazz, al country, al folk, al blues, all’avanguardia e alla new wave. Al centro di tutto c’è l’inconfondibile musicalità e lo stile di Bryan Ferry.
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023 è disponibile per il preordine QUI
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023
5 CD tracklist:
Disc One: The Best Of Bryan Ferry
1. A Hard Rain’s A-Gonna Fall
2. These Foolish Things
3. The ‘In’ Crowd
4. Smoke Gets In Your Eyes
5. Casanova
6. Let’s Stick Together
7. Sign of the Times
8. Slave To Love
9. Don’t Stop The Dance
10. Windswept
11. Kiss and Tell
12. As Time Goes By
13. Your Painted Smile
14. I Put A Spell On You
15. Which Way To Turn
16. Knockin’ On Heaven’s Door
17. Make You Feel My Love
18. You Can Dance
19. Love Letters
20. Johnny and Mary
Disc Two: Compositions
1. Can’t Let Go
2. Tokyo Joe
3. This Island Earth
4. Love Me Madly Again
5. Limbo
6. When She Walks In The Room
7. Boys and Girls
8. Zamba
9. Chain Reaction
10. Bête Noire
11. I Thought
12. The Only Face
13. Valentine
14. Loop De Li
15. Reason or Rhyme
Disc Three: Interpretations
1. The Price of Love
2. Shame Shame Shame
3. Hold On (I’m Coming)
4. Just One Look
5. Girl of My Best Friend
6. What Goes On
7. That’s How Strong My Love Is
8. You Go To My Head
9. Where or When
10. The Way You Look Tonight
11. One Night
12. Simple Twist of Fate
13. Positively 4th Street
14. Song to the Siren
15. Fooled Around and Fell In Love
Disc Four: The Bryan Ferry Orchestra
1. Virginia Plain
2. Do The Strand
3. While My Heart Is Still Beating
4. This Island Earth
5. Bitter-Sweet
6. Dance Away
7. Zamba
8. Reason or Rhyme
9. Avalon
10. Back To Black
11. Limbo
12. Young and Beautiful
13. Love Is The Drug
14. Sign of the Times
15. Chance Meeting
Disc Five: Rare and Unreleased
1. Feel The Need
2. Mother of Pearl (Horoscope Version)
3. Don’t Be Cruel
4. I Don’t Want To Go On Without You
5. I Forgot More Than You’ll Ever Know
6. Crazy Love
7. Whatever Gets You Through The Night
8. Bob Dylan’s Dream
9. He’ll Have To Go
10. A Fool For Love
11. Lowlands Low
12. Is Your Love Strong Enough
13. Sonnet 18
14. She Belongs To Me
15. Oh Lonesome Me
16. Star (with Amelia Barratt)
Retrospective: Selected Recordings 1973-2023
2LP / 1CD Tracklist:
1. A Hard Rain’s A-Gonna Fall
2. These Foolish Things
3. The ‘In’ Crowd
4. Smoke Gets In Your Eyes
5. Casanova
6. Let’s Stick Together
7. Sign of the Times
8. Slave To Love
9. Don’t Stop The Dance
10. Windswept
11. Kiss and Tell
12. As Time Goes By
13. Your Painted Smile
14. I Put A Spell On You
15. Which Way To Turn
16. Knockin’ On Heaven’s Door
17. Make You Feel My Love
18. You Can Dance
19. Love Letters
20. Johnny and Mary
Retrospective: She Belongs To Me EP
Tracklist:
1. Star
2. She Belongs To Me
3. Let’s Stick Together
4. Slave to Love
5. I Put a Spell On You
6. Make You Feel My Love
The Pineapple Thief
presentano il tour europeo di
“It Leads To This”
con due date in Italia
I biglietti saranno in vendita
da venerdì 27 settembre ore 10
The Pineapple Thief annunciano un ampio tour europeo per la primavera del 2025. Queste date costituiscono la seconda parte del tour europeo Pineapple Thief a supporto del loro album, numero uno della Official UK Rock and Metal Chart, It Leads To This.
“una band definitivamente al top della sua carriera”
PROG MAG (RECENSIONE LIVE @ SHEPHERD’S BUSH EMPIRE, LONDRA 2024)
THE PINEAPPLE THIEF – TOUR EUROPEO 2025
16 marzo – Lipsia (DE) – Täubchenthal
18 marzo – Stoccarda (DE) – Im Wizemann
19 marzo – Francoforte (DE) – Batschkapp
20 marzo – Esch Sur Alzette (LU) – Rockhal
22 marzo – Utrecht (NL) – Tivoli
23 marzo – Oberhausen (DE) – Turbinenhalle
25 marzo – Gent (BE) – Handelsbeurs
26 marzo – Pratteln (CH) – Z7
28 marzo – Roma (IT) – Auditorium Parco della Musica
29 marzo – Padova (IT) – Hall
30 marzo – Vienna (AT) – Szene
1 aprile – Budapest (HU) – Durer Kert
2 aprile – Praga (CZ) – Palac Akropolis
4 aprile – Amburgo (DE) – Docks
5 aprile – Copenaghen (DK) – Amager Bio
6 aprile – Göteborg (SE) – Pustervik
8 aprile – Oslo (NO) – Rockefeller
9 aprile – Stoccolma (SE) – Klubben
11 aprile – Tampere (FIN) – Tavara-Asema
12 aprile – Helsinki (FIN) – Vanha Ylioppilastalo
I BIGLIETTI SONO IN VENDITA QUI
DALLE 10:00 DI VENERDÌ 27 SETTEMBRE
Questa notizia segue l’annuncio dell’uscita del loro nuovo EP, Last to Run, prevista per l’8 novembre per Kscope.
PREORDINA “LAST TO RUN” IN FORMATO
VINILE VERDE, CD E DIGITALE
Last to Run arriva giusto in tempo per il primo concerto in assoluto di The Pineapple Thief in Cile, dove saranno co-headliner del CL-Rock festival di Santiago il 10 novembre. La band prenderà poi il volo per dare il via al suo attesissimo tour nordamericano il 14 novembre.
Scritte durante le stesse session che hanno dato vita a It Leads To This, le canzoni di Last to Run rivelano una narrazione potente e coesa, mostrando la miscela unica di rock progressivo e lirismo introspettivo della band.
“IT LEADS TO THIS” – NORTH AMERICA TOUR
14.11 Atlanta, GA – Terminal West
16.11 Clearwater, FL – Capitol Theatre
17.11 Orlando, FL – The Plaza Live
19.11 Charlotte, NC – The Underground
21.11 Washington, DC – Union Stage
22.11 Philadelphia, PA – World Cafe Live
23.11 New York City, NY – Gramercy Theatre
24.11 Boston, MA – Somerville Theater
26.11 Quebec City, QC – Palais Montcalm
27.11 Montreal, QC – Beanfield Theatre
29.11 Toronto, ON – The Opera House
30.11 Pittsburgh, PA – Jergel’s – NEW
1.12 Chicago, IL – House of Blues – Chicago
3.12 Dallas, TX – Granada Theater
5.12 Mexico City, MEX – Auditorio Blackberry
7.12 Los Angeles, CA – Teragram Ballroom
8.12 Santa Cruz, CA – The Catalyst
9.12 San Francisco, CA – The Independent
11.2 Seattle, WA – Neptune Theatre
ACQUISTA I BIGLIETTI QUI
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Music is The Best
La piattaforma di scouting
di Panico presenta le due
finali live della sua
terza edizione
Music is The Best, la piattaforma di scouting lanciata da Panico, dedicata ai talenti emergenti nel panorama musicale italiano, annuncia la seconda fase del suo concorso.
Dopo le numerosissime proposte giunte da tutta Italia, la giuria tecnica di Music is The Best ha selezionato i sei artisti che si esibiranno dal vivo il 9 ottobre al Diagonal Loft Club di Forlì ed il 10 ottobre al Covo Club di Bologna, dove una giuria di qualità presieduta da esperti del settore dichiarerà i vincitori della sua terza edizione.
I gruppi finalisti di Music is the Best 2024 sono: Calliope, Clio M, EDODACAPO, June, Malakas e MVR.
Questi i dettagli delle due serate:
9 ottobre 2024 – Diagonal Loft Club di Forlì ore 21,00 – Ingresso UP TO YOU
Sul palco: MVR, June, Malakas
10 ottobre 2024 – Covo Club di Bologna ore 21,00 – Ingresso UP TO YOU
Sul palco: EDODACAPO, Calliope, Clio M
I vincitori usufruiranno della produzione e della promozione del loro progetto discografico e saranno affiancati nel loro percorso da un team coordinato da Panico formato da professionisti del settore con grande esperienza, che hanno già lavorato tra gli altri con artisti quali Iosonouncane, Pop X, Colombre, Maria Antonietta e Julie’s Haircut.
Inoltre Panico Concerti curerà per loro l’organizzazione di un mini tour in Italia.
Music is the Best si propone di esplorare e valorizzare la diversità del panorama musicale italiano, rimettendo la musica al centro dell’attenzione, senza porre limitazioni di genere o linguaggio, fungendo da ponte tra musicisti, promotori di eventi live, studi di registrazione e professionisti dell’industria musicale, creando connessioni e diventando un punto di riferimento per cogliere la creatività che caratterizza la musica contemporanea.
Successivamente ai live Music is the Best si dedicherà nelle prossime settimane alla sua fase finale, quella destinata ai workshop per tutti e sei i finalisti, con moduli di formazione teorici, riguardanti management e legislazione legata alla musica, e pratici con una giornata riservata alla produzione musicale negli spazi dello Studio Spaziale di Bologna con il produttore Fight Pausa.
I vincitori delle passate edizioni sono stati Pipya e Clemente Guidi nel 2022, e Lumen e Taistoi nel 2023.
Music is the best è stato finanziato per il secondo triennio dalla Regione Emilia-Romagna attraverso la Legge 2.
FOCUS SUGLI ARTISTI SELEZIONATI
CALLIOPE
Calliope è il progetto di Giulia Agostini, cantautrice toscana classe ’94. Dopo la laurea in Filosofia, Giulia trascorre il 2022 tra il lavoro di bibliotecaria e le registrazioni del suo primo album. “Immagini sensibili”, prodotto insieme a Renato D’Amico (Postino, Emma Nolde).
Ad ottobre 2022 si esibisce sul palco del Rock Contest ed inizia così a portare in giro il nuovo live, accompagnata da Andrea Scardigli al basso e Carlo Peveri alla batteria.
https://www.instagram.com/calliope._ig/
CLIO M
Clio M è il progetto solista di Clio Colombo, ex Clio and Maurice. Clio M si è esibita in Francia, Germania, Regno Unito, Olanda, Italia e Marocco nell’arco di diversi tour. La sua musica è apparsa su Rolling Stone Italia, mentre il video del brano “Lost” è stato trasmesso in alta rotazione su MTV Music Italia a marzo 2020. “Fragile”, EP pubblicato a novembre 2020 con il duo Clio and Maurice, è stato nominato tra i migliori 50 dischi dell’anno da Rockit, che li ha definiti “la via italiana all’avant-pop”.
https://www.instagram.com/cliommusic/
EDODACAPO
EDODACAPO è Edoardo Trombettieri, cantautore tarantino classe 1996. Negli ultimi anni ha pubblicato un album in italiano con un gruppo indipendente e un EP in inglese da solista. Dopo l’esperienza da busker per le strade di Salonicco e Bologna, EDODACAPO è un progetto che mira ad unire influenze musicali diverse: da quelle estere più ricercate, al pop italiano e fuori confine.
https://www.instagram.com/edodacapo_/
JUNE
“June nasce nell’estate del 2022 quando, a seguito di alcuni incontri che mi hanno stimolato creativamente e dato la giusta spinta per procedere con questo progetto, registro pseudo-professionalmente per la prima volta un mio brano. Prima di questo evento, la linea di separazione tra June ed io, Giulia, era estremamente marcata, quasi un muro. Nonostante la mia vita sia sempre stata guidata dalla passione per la musica e in generale dall’espressione creativa in tante forme, ogni mio progetto di tipo cantautorale, ogni brano, ogni composizione alla chitarra, non ha mai varcato la soglia della mia stanza“.
https://www.instagram.com/june.afterdark/
MALAKAS
Le Malakas sono la fusione di quattro voci e personalità musicali diverse che si amalgamano alla perfezione creando una sonorità pop-soul che punta ad innovare la scena musicale pop italiana.
È un progetto fresco tutto al femminile nel quale fare musica è un bisogno e soprattutto un piacere da condividere.
https://www.instagram.com/malakas_music/
MVR
Virginia Bisconti, in arte MVR, nasce a Tricase, un paesino in provincia di Lecce, nel 1997.
Nel 2017 si trasferisce a Pescara dove inizia gli studi presso il conservatorio “Luisa D’Annunzio” con la docente Gabriella Scalise, conseguendo il diploma di II livello in Canto Pop/Rock. Nel 2021 rientra fra i finalisti del Medimex, workshop tenuto dalla Sugar Publishing. Nello stesso anno si trasferisce a Milano dove collabora come autrice con alcuni artisti emergenti. Ad ottobre 2022 il progetto viene selezionato per Project Together.
https://www.instagram.com/bscmvr/
Foto di Floh Fish
Godsticks on tour!
Apriranno i concerti dei
prog-rocker francesi
Lizzard
Due date in Italia
La band progressive rock Godsticks è entusiasta di annunciare che il prossimo dicembre si unirà al gruppo rock francese Lizzard in un attesissimo tour europeo, con concerti in Italia, in Germania, nel Regno Unito e nei Paesi Bassi.
“Siamo incredibilmente entusiasti di partecipare a questo tour”, ha dichiarato la band. “È passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che ci siamo imbarcati in un tour di questa portata, quindi non vediamo l’ora di metterci in viaggio con questa grande band!”.
I Godsticks stanno volando alto dopo l’uscita del loro ultimo album This Is What A Winner Looks Like, con un’intensa attività live che recentemente li ha visti suonare più volte in tour nel Regno Unito e nei cartelloni di alcuni festival europei. I Godsticks sono galvanizzati adesso dalla prospettiva di tornare ancora una volta in tour in Europa.
CONCERTI DEI GODSTICKS
IN SUPPORTO AI LIZZARD:
5/12/24 NIJMEGEN, MERLEYN – NL
6/12/24 LONDRA, 02 ACADEMY2 ISLINGTON – UK
8/12/24 MUNICH, BACKSTAGE CLUB – DE
9/12/24 BERLINO, BADEHAUS – DE
10/12/24 AMBURGO, HEADCRASH – DE
11/12/24 COLONIA, HELIOS 37 – DE
13/12/24 MILANO, LEGEND CLUB – IT
14/12/24 ROMA, TRAFFIC LIVE – IT
I BIGLIETTI SONO IN VENDITA QUI
Copertina di “This Is What A Winner Looks Like”
‘Bold and brazen, the strength of conviction provides music for big rooms.
Living life without a halo – I like the new Godsticks’
9/10
POWERPLAY
‘Godsticks delivers here the most homogeneous, accomplished and transcendent album of their career. A majestic, divine album. Godsticks or God’s baton as conductor’
5/5
UNITED ROCK NATIONS
GUARDA IL VIDEO DEL SINGOLO “MAYHEM”
TRATTO DALL’ULTIMO ALBUM “THIS IS WHAT A WINNER LOOKS LIKE”
GODSTICKS
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L’ACCLAMATO ALBUM DI
GEORGE HARRISON
“LIVING IN THE MATERIAL WORLD”
VIENE CELEBRATO CON UNA SUITE
DI NUOVE EDIZIONI PER IL SUO
50° ANNIVERSARIO
L’ALBUM ORIGINALE E’ STATO REMIXATO
DA PAUL HICKS E PRODOTTO DA
DHANI E OLIVIA HARRISON
LA SUPER DELUXE EDITION CONTIENE
2CD, 2LP, BLU-RAY IN DOLBY ATMOS E
12 BRANI INEDITI, LIBRETTO DI 60 PAGINE CON
ESTESE NOTE DI COPERTINA, FOTOGRAFIE E
ARTWORK DALL’ARCHIVIO HARRISON,
OLTRE A UN SINGOLO 7” CON LA
REGISTRAZIONE INEDITA DI
“SUNSHINE LIFE FOR ME (SAIL AWAY RAYMOND)”
CON RINGO STARR E ROBBIE ROBERTSON,
LEVON HELM, GARTH HUDSON E
RICK DANKO DI THE BAND
In occasione del lancio di oggi è uscito l’inedito remixato
“GIVE ME LOVE (GIVE ME PEACE ON EARTH) (TAKE 18)”,
disponibile ora per lo streaming e il download
“LIVING IN THE MATERIAL WORLD”
50TH ANNIVERSARY EDITION
SARA’ DISPONIBILE DAL 15 NOVEMBRE 2024
PER DARK HORSE RECORDS / BMG
Living in the Material World, il celebre secondo album solista di George Harrison dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970, ha recentemente compiuto 50 anni. Con testi che sottolineano il suo profondo interesse per temi spirituali, l’album è stato accolto calorosamente dal pubblico. Appena cinque settimane dopo l’uscita, nel maggio 1973, sia l’LP che il suo singolo “Give Me Love (Give Me Peace On Earth)” occupavano contemporaneamente i primi posti delle classifiche statunitensi degli album e dei singoli. Alla sua uscita, Rolling Stone lo descrisse come un “classico del pop”, un’opera che “si erge da sola come una dichiarazione di fede, miracolosa nella sua radiosità”.
L’album confermò il successo del precedente All Things Must Pass, il triplo LP in cima alle classifiche statunitensi all’inizio del 1971. Più tardi, nello stesso anno, George organizzò due storici concerti rock di beneficenza al Madison Square Garden di New York, con l’obiettivo di sensibilizzare e raccogliere fondi per i rifugiati del Bangladesh. L’album dal vivo Concert for Bangladesh, un altro triplo LP, divenne un trionfo commerciale e un bestseller globale, aggiudicandosi il prestigioso GRAMMY®Award come “Album dell’anno”.
Seguito con amore da Dhani e Olivia Harrison, Living in the Material World è stato oggi completamente remixato dai nastri originali prendendo la forma di una straordinaria suite di uscite per il suo 50° anniversario. Remixato da Paul Hicks, vincitore di tre GRAMMY® Award (Beatles, Rolling Stones, John Lennon), questo nuovo mix conferisce un miglioramento sonoro all’album con un sound più luminoso, ricco e dinamico che mai.
L’elenco completo delle tracce è riportato di seguito e il preordine è disponibile QUI
Il primo assaggio della raccolta si presenta sotto forma di una versione acustica di “Give Me Love (Give Me Peace On Earth) (Take 18)”, disponibile ora.
Ascolta “Give Me Love (Give Me Peace On Earth)” (Take 18)” in versione acustica QUI
Guarda il video di “Give Me Love (Give Me Peace On Earth)” (Take 18)” QUI
Disponibile dal 15 novembre per Dark Horse Records/BMG, Living in the Material World 50th Anniversary Edition sarà disponibile in diversi formati fisici e digitali, tra cui una edizione Box Set Super Deluxe:
EDIZIONE SUPER DELUXE
Limitato a 5.000 copie in tutto il mondo, il cofanetto Super Deluxe Edition contiene l’album in formato 2LP (180g) e 2CD, con il disco originale con il nuovo remix e un disco bonus con versioni inedite di ogni canzone dell’album principale. Inoltre, il cofanetto include un Blu-Ray con tutte le tracce dell’album e i brani inediti in Dolby Atmos, e un esclusivo singolo 7” con la registrazione inedita di ‘Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond)’, con la partecipazione di Ringo Starr e Robbie Robertson, Levon Helm, Garth Hudson e Rick Danko di The Band.
All’interno della custodia rigida, il cofanetto contiene uno stupendo libro di 60 pagine curato da Olivia Harrison e Rachel Cooper, con immagini inedite e cimeli dell’epoca, testi scritti a mano e appunti di studio. È incluso anche un libretto di 12 pagine di Recording Notes, che attinge alle note di produzione originali di Living in the Material World, alle fotografie e ai nastri delle session a bobina conservati nell’archivio di George Harrison. Per la prima volta dall’archivio di Harrison viene offerto un resoconto approfondito e cronologico della creazione dell’album, rivelando intuizioni che non sono mai state condivise con il pubblico prima d’ora.
Oltre al formato super deluxe, l’album sarà disponibile anche in 2LP e 2CD Deluxe Edition, entrambi con i nuovi mix dell’album originale e le versioni alternative di ogni brano. La versione 2LP Deluxe Edition uscirà custodia apribile con un libretto di 12 pagine, mentre la versione 2CD Deluxe Edition sarà contenuta in una Clamshell Box con due tasche stampate, un libretto di 20 pagine e un poster. L’album principale uscirà anche singolarmente in versione 1CD, 1LP. L’edizione limitata 1LP sarà disponibile col vinile in vari colori presso lo shop online ufficiale di George Harrison (Purple Color Vinyl).
Olivia Harrison commenta così l’uscita del disco:
“Spero che riascoltiate Living in the Material World o che lo scopriate per la prima volta e che, mentre lo ascoltate, condividiate l’augurio di George per se stesso e per l’umanità…
Give me Love
Give me Peace on Earth.”
Dhani Harrison aggiunge: “Finalmente siamo felicissimi di presentarvi la confezione per il 50° anniversario di Living in the Material World di George Harrison. Per coloro che stanno scoprendolo adesso, questo album è stato pubblicato in omaggio e con profondo amore per tutti i nostri fratelli e sorelle nel mondo che popolano questo sistema bilaterale in cui viviamo, chiamato Terra. La pace sia su tutti gli esseri viventi”.
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Living in the Material World è stato realizzato durante una delle fasi più notevoli della carriera musicale di Harrison e mostra brillantemente chi fosse il suo creatore, di quanto unico fosse il suo talento e di come la sua ricerca di certezze e verità, al di là del quotidiano, lo ponesse in anticipo sui tempi.
La genesi dell’album è avvenuta presso gli Apple Studios alla fine del 1972, gli studi dove quasi quattro anni prima i Beatles avevano concluso il progetto poi noto come Let It Be. L’atmosfera prevalente di queste session si può percepire nella musica, che si manifesta fluida e sensibile, con un’adorabile attenzione ai dettagli e nei temi che caratterizzano l’album. George non solo ha cantato, ma ha contribuito a quasi tutte le parti di chitarra. È stato affiancato da un gruppo affiatato di virtuosi, tra cui il batterista Jim Keltner, i tastieristi Nicky Hopkins e Gary Wright, il bassista Klaus Voormann e il sassofonista/flautista Jim Horn.
Per capire davvero Living in the Material World, bisogna tornare indietro al 1971 e a quei dodici mesi cruciali per George che sarebbero stati poi esplorati nelle sue canzoni. In quell’estate, Harrison era già impegnato nella sua risposta alla crescente tragedia umanitaria del Bangladesh. Dopo ripetuti spostamenti tra Los Angeles e New York e infinite telefonate e riunioni, presentò due concerti al Madison Square Garden di New York. I concerti hanno affiancato le esibizioni di Ravi Shankar e di tre musicisti di supporto con set guidati da George che vedevano la partecipazione, tra gli altri, di Ringo Starr, Eric Clapton, Leon Russell e Bob Dylan.
“Fu un periodo molto emozionante per me”, disse in seguito George, ”perché molte persone avevano contribuito al successo della mia iniziativa, rendendomi molto ottimista su certe questioni. Allo stesso tempo, mi sentivo leggermente arrabbiato perché, diciamocelo, l’intero problema di come risolvere [la crisi del Bangladesh] dipende dai governi e dai leader mondiali, che però scelgono di investire in armi e altri strumenti che distruggono l’umanità”.
I suoi sentimenti affiorano inevitabilmente nelle sue canzoni. Alla fine del 1971, mentre era di nuovo a New York, registrò diversi demo al Plaza Hotel. Tra questi, una prima versione di “Who Can See It” e la prima registrazione conosciuta di “Give Me Love (Give Me Peace On Earth)”, che conteneva una richiesta molto eloquente: “Help me cope with this heavy load”.
Quando finalmente iniziarono le session di registrazione, a queste composizioni si aggiunse una serie di altri brani nuovi. “Don’t Let Me Wait Too Long”, animata da un duetto di batteria tra Keltner e Starr, è uno dei brani di musica pop più gioiosi che George abbia mai registrato. “The Light Has Lighted The World” e ‘The Day The World Gets Round’, invece, erano canzoni profondamente emotive e penetranti che andavano al cuore del significato più profondo dell’album.
Il remix dell’LP originale conferisce una nuova definizione a queste registrazioni già di per sé complete e intime, mentre il materiale aggiuntivo evidenzia ulteriormente tutto quel periodo creativamente fertile che George ha vissuto. Grazie al nuovo remix, Living in the Material World risulta più che mai attuale anche nel 2024. Nel rumore dei social media, il senso di chi anela all’illuminazione in un mondo di confusione risuona forte e vero. Così come le canzoni che mettono in evidenza le macchinazioni e le distrazioni dei governi e della politica. Inoltre, in un’epoca in cui la meditazione, lo yoga e la cosiddetta mindfulness non sono mai stati così popolari, i punti fondamentali sollevati dalle canzoni si allineano alla ricerca quotidiana di ciò che vale. Tutti noi affrontiamo le sfide del mondo materiale nel corso della nostra vita e, nel suo modo interrogativo e inquieto, questo album offre la prospettiva di trovare una via d’uscita.
“Le cose per cui la maggior parte delle persone lottano sono la fama o la fortuna o la ricchezza o la posizione. Queste sono le principali ambizioni e desideri nella vita: essere ricchi o famosi o avere una buona reputazione. Ma in realtà niente di tutto ciò è importante perché alla fine, la morte porterà via tutto”, così ha spiegato George. Ma ha anche voluto correggere un malinteso comune: “Io non mi escludo, scrivo molte cose per poter ricordare”.
Ascoltando l’album nella sua nuova veste, questi contenuti sono innegabili. Living in the Material World Inizia con una preghiera e finisce con una semplice dichiarazione sul potere dell’amore. Le sue canzoni sono un autoritratto consumato di un artista giovane e saggio oltre i suoi anni, che dà un senso alla sua vita e al mondo. Non c’è molta musica che suoni così struggente, intima e spirituale, anche se potremmo ridurre queste qualità a qualcosa di molto più semplice: fedele alle intenzioni del suo creatore, questo è un album pieno di cuore e di anima.
THE MATERIAL WORLD FOUNDATION
In seguito al Concert for Bangladesh, George creò la Material World Foundation nel 1973 per sponsorizzare diverse forme di espressione artistica e per incoraggiare l’esplorazione di visioni e filosofie di vita alternative, oltre a sostenere organizzazioni caritatevoli con un occhio di riguardo per le persone con esigenze speciali. George ha donato tutte le royalties dell’album, in perpetuo, alla Fondazione.
La Material World Foundation continua a trasformare vite in tutto il mondo.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito https://www.materialworldfoundation.com
GEORGE HARRISON
“LIVING IN THE MATERIAL WORLD”
(DARK HORSE RECORDS/BMG)
DATA DI USCITA: 15 NOVEMBRE 2024
SUPER DELUXE TRACKLIST:
LP1/CD Disc 1
1. Give Me Love (Give Me Peace on Earth) (2024 Mix)
2. Sue Me, Sue You Blues (2024 Mix)
3. The Light That Has Lighted the World (2024 Mix)
4. Don’t Let Me Wait Too Long (2024 Mix)
5. Who Can See It (2024 Mix)
6. Living in the Material World (2024 Mix)
7. The Lord Loves the One (That Loves the Lord) (2024 Mix)
8. Be Here Now (2024 Mix)
9. Try Some Buy Some (2024 Mix)
10. The Day the World Gets ‘Round (2024 Mix)
11. That Is All (2024 Mix)
LP2/CD Disc 2
1. Give Me Love (Give Me Peace on Earth) (Take 18; Acoustic Version)
2. Sue Me, Sue You Blues (Take 5)
3. The Light That Has Lighted the World (Take 13)
4. Don’t Let Me Wait Too Long (Take 49; Acoustic Version)
5. Who Can See It (Take 93)
6. Living in the Material World (Take 31)
7. The Lord Loves the One (That Loves the Lord) (Take 3)
8. Be Here Now (Take 8)
9. Try Some Buy Some (Alternative Version)
10. The Day the World Gets ‘Round (Take 22; Acoustic Version)
11. That Is All (Take 24)
12. Miss O’Dell (2024 Mix)
13. Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond) *CD Only
7″ Single
1. Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond)
2. Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond) [Instrumental]
Blu-Ray
1. Give Me Love (Give Me Peace on Earth) (2024 Mix)
2. Sue Me, Sue You Blues (2024 Mix)
3. The Light That Has Lighted the World (2024 Mix)
4. Don’t Let Me Wait Too Long (2024 Mix)
5. Who Can See It (2024 Mix)
6. Living in the Material World (2024 Mix)
7. The Lord Loves the One (That Loves the Lord) (2024 Mix)
8. Be Here Now (2024 Mix)
9. Try Some Buy Some (2024 Mix)
10. The Day the World Gets ‘Round (2024 Mix)
11. That Is All (2024 Mix)
12. Give Me Love (Give Me Peace on Earth) (Take 18; Acoustic Version)
13. Sue Me, Sue You Blues (Take 5)
14. The Light That Has Lighted the World (Take 13)
15. Don’t Let Me Wait Too Long (Take 49; Acoustic Version)
16. Who Can See It (Take 93)
17. Living in the Material World (Take 31)
18. The Lord Loves the One (That Loves the Lord) (Take 3)
19. Be Here Now (Take 8)
20. Try Some Buy Some (Alternative Version)
21. The Day the World Gets ‘Round (Take 22; Acoustic Version)
22. That Is All (Take 24)
23. Miss O’Dell (2024 Mix)
24. Sunshine Life For Me (Sail Away Raymond)
THE PINEAPPLE THIEF
ANNUNCIANO L’USCITA
PER KSCOPE DEL NUOVO EP
“LAST TO RUN”
PREVISTA PER L’8 NOVEMBRE 2024
UNA RACCOLTA DI BRANI INEDITI
ESTRATTI DALLE SESSION DI
“IT LEADS TO THIS”
ALBUM ROCK NUMERO UNO IN
GRAN BRETAGNA
IN USCITA IN FORMATO
VINILE VERDE, CD E DIGITALE
CONTIENE OLTRE 20
MINUTI DI MUSICA INEDITA
Dopo il successo di It Leads To This del 2024, album che ha raggiunto il numero 1 della Official UK Rock and Metal Chart, The Pineapple Thief tornano con il loro nuovo straordinario EP e seconda uscita del 2024, Last to Run. Con oltre 20 minuti di musica inedita, questa edizione limitata getta una nuova luce sul percorso creativo che ha portato la band in vetta alle classifiche.
‘The results rock with dynamic, dramatic vigour’
CLASSIC ROCK
Scritte durante le stesse session che hanno dato vita a It Leads To This, le canzoni di Last to Run rivelano una narrazione potente e coesa, mostrando la miscela unica di rock progressivo e lirismo introspettivo della band. Il cantante e autore Bruce Soord riflette sulle origini dell’EP:
“Abbiamo dovuto prendere alcune decisioni difficili quando abbiamo deciso la tracklist finale di It Leads To This. Le canzoni di questo EP sono basate su brani e idee da quelle session, ma da allora si sono evolute ben oltre ciò che avremmo immaginato all’epoca. Siamo molto soddisfatti del risultato, che sembra davvero catturare stati d’animo e suoni diversi”.
PREORDINA THE PINEAPPLE THIEF “LAST TO RUN”
IN FORMATO VINILE VERDE, CD E DIGITALE
“The band struck a vein of gold in songwriting, sound and structure“
SONIC PERSPECTIVES
Last to Run arriva giusto in tempo per l’attesissimo tour nordamericano di The Pineapple Thief, che prenderà il via il 14 novembre. Il supporto è affidato all’ospite speciale Randy McStine:
10.11 CHILE – CL.ROCK, Estadio Santa Laura
14.11 Atlanta, GA – Terminal West
16.11 Clearwater, FL – Capitol Theatre
17.11 Orlando, FL – The Plaza Live
19.11 Charlotte, NC – The Underground
21.11 Washington, DC – Union Stage
22.11 Philadelphia, PA – World Cafe Live
23.11 New York City, NY – Gramercy Theatre
24.11 Boston, MA – Somerville Theater
26.11 Quebec City, QC – Palais Montcalm
27.11 Montreal, QC – Beanfield Theatre
29.11 Toronto, ON – The Opera House
30.11 Pittsburgh, PA – Jergel’s – NEW
1.12 Chicago, IL – House of Blues – Chicago
3.12 Dallas, TX – Granada Theater
5.12 Mexico City, MEX – Auditorio Blackberry
7.12 Los Angeles, CA – Teragram Ballroom
8.12 Santa Cruz, CA – The Catalyst
9.12 San Francisco, CA – The Independent
11.2 Seattle, WA – Neptune Theatre
ACQUISTA I BIGLIETTI QUI
Photo by Tina Korhonen (www.tina-k.com)
Esce oggi l’opera definitiva
dell’artista bolognese
Jimmy Villotti
Tra una settimana a Bologna
la posa della Stella
in suo ricordo
Illustrazione di copertina di Giulio Giordano
Esce oggi grazie a Rea Edizioni Musicali e Universal Music Italia “Jimmy Villotti”, la prima vera opera definitiva dello straordinario artista bolognese Jimmy Villotti, co-prodotta da Rita Allevato e Mauro Malavasi. Una gemma preziosa per gli amanti della musica d’autore tra canzoni, rarità, inediti che raccontano 50 anni di ineguagliabile creatività.
Parole, musica, neologismi e incagli, avanguardia, ironia e riflessività critica di un artista grande, grandissimo, alto.
Un linguaggio, ancora inesplorato, destinato a tracciare un solco indelebile nella storia della musica italiana.
La collezione, restaurata e rimasterizzata da Mauro Malavasi, offre uno scorcio di infinito poetico unico, originale, luminosissimo.
A nove mesi dall’addio al mondo, Jimmy Villotti consegna alla vita e alla storia, un lavoro maestoso (2LP/2CD), ispiratore, esplorativo, aderente alle pieghe fallibili dell’animo umano contemporaneo.
Così Paolo Conte ricorda Jimmy Villotti, contenuto nel book che accompagna il progetto: “Ascoltando questi suoi lavori, mi sono chiesto quando – e in quale stato d’animo – Jimmy avesse scoperto la poesia ermetica e, in generale, il linguaggio ermetico. Perché in questo ermetismo non convulso si doveva trovare benissimo a suo perfetto agio. Jimmy, così amicone con tutti, brillante, spiritoso e comunicativo, quando parlava (e scriveva) a se stesso usava questo linguaggio che a molti potrebbe sembrare strano e non facilmente decifrabile. Ma se ci occupiamo di lui in quanto musicista possiamo – forse – capire meglio. Un giorno Lilli Greco, il grande, storico produttore dell’RCA mi disse: ‘’Sai, Paolo, per Jimmy la chitarra non ha segreti’’. Questa mancanza di segreti, che gli aveva permesso di suonare su ogni tipo di chitarra, lo aveva portato a scegliere la sua preferita (credo una Gibson del ’50). A chi attribuiva un suono disadorno e incolore (se non un ruggine sbiadito) lui diceva ‘’Villotti suona sporco’’, con un misto di consapevolezza e orgoglio. Una chitarra, allora, ermetica, adatta ai percorsi ermetici, dove la tinta di fondo è proprio un ruggine sbiadito. Mi ricordo bene quel suono, come mi ricorderò sempre di lui“,
“Jimmy Villotti” è ora disponibile in formato doppio CD, doppio vinile colorato in tiratura limitata e digitale.
Dopo la Turrita d’Argento, l’onorificenza conferita alla memoria di Jimmy Villotti e consegnata alla moglie Natascia Mazza dal sindaco di Bologna Matteo Lepore, un’altra importante manifestazione renderà omaggio a Jimmy.
All’interno della programmazione de La Strada del Jazz, il festival bolognese promosso dal Comune di Bologna e dal Quadrilatero, sabato 14 settembre alle ore 17.00 in via Orefici, alla presenza del Sindaco e di tanti artisti amici come Paolo Jannacci, Red Ronnie, Luca Carboni, Giorgio Comaschi, Fio Zanotti e Mauro Malavasi, ci terrà la posa delle Stelle dedicata a Jimmy Villotti e Amedeo Tommasi.
Tra i tanti festival italiani, la Strada del Jazz, ha una caratteristica unica, la posa delle stelle di marmo sulla centralissima Via Orefici/Caprarie dedicate ai grandi interpreti che hanno suonato negli anni d’oro del Bologna Jazz Festival di Alberto Alberti, quando Bologna era considerata la capitale morale del jazz in Italia. Per molto tempo via Orefici/Caprarie è stata il crocevia del jazz internazionale a Bologna per la presenza al civico 3 del Disclub di Alberto Alberti in cui si potevano ascoltare i primi dischi di importazione.
L’idea della Strada del Jazz è quella di legare gli artisti memorabili venuti a Bologna in quegli anni ai luoghi memorabili che hanno frequentato. Questa strada è diventata dal 2011 l’Hollywood Boulevard del Jazz a Bologna, ricordando i divi che l’hanno attraversata, collocando ogni anno sul marciapiede una stella di marmo. Si è cominciato nel 2011 con Chet Baker, proseguendo nel 2012 con Miles Davis e Lucio Dalla, nel 2013 Ella Fitzgerald e Henghel Gualdi. Nel 2014 Duke Ellington e Thelonious Monk. Nel 2015 Sarah Vaughan e Dizzy Gillespie. Nel 2016 Dexter Gordon e Cedar Walton. Nel 2017 Max Roach. Nel 2018 Charles Mingus; 2019 Gerry Mulligan. Nel 2020 Gato Barbieri, nel 2021 Benny Goodman e nel 2023 Bill Evans. Nel 2024 è la volta di Jimmy Villotti e Amedeo Tommasi.
Jimmy Villotti
“Jimmy Villotti”
Tracklist
CD1
1. DRIN DRIN
2. ORAZIO
3. LA CREMA
4. AMARE (feat. Lucio Dalla)
5. INVENTO SPLENDORI D’AUTUNNO
6. IL MONDO NON È
7. UCCELLINO
8. BAMBÙ
9. IL VUOTO DELL’ESTATE
10. TESTA DURA
11. ACQUA FRESCA
12. NESSUN DUBBIO
CD2
1. ONDAZU (inedito)
2. CRASH
3. TITTI
4. LA GIUNGLA
5. SORRIDERE SI PUÒ
6. SKYWALKER
7. IL KID (inedito)
8. SORELLA
9. SOLE
10. GIOVANI SOLDATI (inedito)
11. FUTURSHOW (inedito)
12. BE SHUFFLE BOOGIE
BIO
Jimmy Villotti nasce a Budrio, provincia di Bologna, il 14 febbraio 1944. In tenera età, si trasferisce a Bologna, dove i suoni della vita quotidiana si fondono ancora con quelli della natura, creando un’atmosfera unica che lo accompagnerà per tutta la vita, influenzando profondamente la sua formazione artistica.
Fin da giovane, Villotti sviluppa un profondo interesse per la musica, iniziando a studiare pianoforte e chitarra. La sua passione per questi strumenti si manifesta con uno stile distintivo e personale. I primi riconoscimenti avvengono nel 1963, quando si unisce ai Meteors, un gruppo rock bolognese noto per aver accompagnato Gianni Morandi in una tournée di successo. Villotti, attivo anche nella scena beat romagnola, suona con Claudio Golinelli, Gilberto Rossi e Silver Soprani nel gruppo forlivese I Baci.
Negli anni Settanta, Villotti fonda, insieme a Fio Zanotti, il gruppo rock progressivo Jimmy M.E.C. Con il brano “Il Messia”, a pari merito con i Delirium, la band vince il concorso di Teleradio Montecarlo, aggiudicandosi un contratto per la Fonit Cetra. Jimmy è capo orchestra, non ha alcun interesse a cimentarsi con la musica di consumo e quella opportunità, che per molti sarebbe stata colta come un sogno ad occhi aperti, per i Jimmy M.E.C. (Benedetto Palella alla batteria, Kamsin Urzino al basso, Fio all’Hammond e Alan King al sax) si trasforma in una pura, importante ed imperdibile occasione: dare voce alla libera ed originale urgenza espressiva di una generazione [*].
Sovente il suo spirito audace, emancipato, dal vivo, nel corso dei concerti, in risposta a richieste commerciali, lo porta ad eseguire composizioni insolite, complesse, particolari, frutto dei suoi ascolti formativi (Hancock, Zappa), generando protesta o disattesa da parte di quei gestori generalisti. Finalmente a “L’ALTRO MONDO” di Rimini, luogo di musica e concerti, frequentato dai più significativi musicisti nazionali e internazionali, comincia una nuova era.
Collabora con artisti di successo come Augusto Martelli, Andrea Mingardi e Lucio Dalla, di cui diventa amico fidato e scudiero leale. Le loro improvvisazioni in duo, chitarra e clarinetto, sui palcoscenici o per la strada -nell’agosto del 1989 sono al Ferrara Buskers Festival- restano
esecuzioni estemporanee di fulvida meraviglia, scorribande spontanee di travolgenti spaccati di arte.
Nel 1978, compone l’opera rock “Giulio Cesare”, eseguita dalla big band del Conservatorio di Bologna.
La sua carriera da chitarrista si consolida ulteriormente negli anni Ottanta, tramite collaborazioni significative con Francesco Guccini, Claudio Lolli, Sergio Endrigo e Ornella Vanoni. Nel 1980, produce “Pesissimo!” degli Skiantos e l’anno successivo “Marginal Tango” di Flaco Biondini.
Scrive e dirige gli archi per il disco d’esordio di Luca Carboni, nel 1994.
Suona per Gianni Morandi e per gli Stadio, incidendo l’intro di chitarra classica nel celebre brano “Grande figlio di puttana”.
Tra il 1981 e il 1991, Villotti è soprattutto il chitarrista di fiducia di Paolo Conte, il quale gli dedica la canzone “Jimmy ballando” nel fortunato album “Aguaplano” (1987). Questo brano diviene un successo internazionale, con una pubblicazione in due volumi in Germania, il secondo dei quali intitolato “Jimmy ballando” (1989).
Nel 1990, lavora in studio alle registrazioni di “All’una e trentacinque circa”, debutto discografico di Vinicio Capossela. Parte per quelle session con un solo strumento, Alex, una chitarra elettrica, la sua preferita, costruita da Stanzani e Tomassone [celeberrima coppia bolognese di liutai] per un grande negozio di New York. Legni lavoratori in Italia, una solid body dal suono piuttosto aggressivo.
Con il progredire della sua carriera, Villotti esplora sempre più la propria espressione artistica, si arrampica sugli alberi mangiando banane, sperimenta, scrive musiche, canzoni e romanzi. La sua prima prova discografica sulla lunga distanza è “Jimtonic” (1988), lavoro di composizione seminale, in parte autobiografica. Seguono altre sette pubblicazioni soliste, l’ultima delle quali “Optional? musica Soul Jazz in trio” è del 2004.
Grande appassionato del genere, Villotti continua ad approfondire il jazz, sua grande inclinazione, orientandolo verso l’avanguardia e la ricerca. Nel 1997, scrive per Gianni Morandi “Io sono un treno”, tracciando un chiaroscuro sulla vita in viaggio, nomade e migratrice dei musicisti.
Amante del gioco del calcio, del cinema e di James Dean, animato da una innata ironia, nella sua Porsche 356, un pallone non può mancare.
Villotti si distingue anche come prolifico autore di narrativa, con otto volumi all’attivo.
Racconta di Bologna e della sua scena musicale attraverso opere mirabili come “Gli sbudellati tra la via Emilia e il jazz” (1994), “Il Decalogo del mio viver bene” (1999), “Oringhen – Frammenti di notti bolognesi” (2001) e “La Penultima Donna” (2003). Nel 2019, pubblica “Onyricana”, un libro che esplora il mondo dei sogni e dell’inconscio, con una copertina disegnata da Paolo Conte e un’introduzione di Francesco Guccini.
Per oltre vent’anni, Villotti è direttore artistico di “Selva in Jazz”, un festival dedicato al jazz e allo swing a Selva Malvezzi (BO). Nel 2021, completa “Bologna la Beautiful”, un recital monumentale dedicato alla sua città e alle sue trasformazioni culturali.
Jimmy Villotti si spegne il 6 dicembre 2023 nella sua casa a Bologna. La sua carriera artistica, caratterizzata da una continua ricerca e sperimentazione, lascia un’impronta indelebile nel panorama musicale e culturale italiano, aprendo una finestra nuova sullo scenario della musica d’autore.
Il 6 Settembre 2024, a nove mesi dall’addio al mondo, Jimmy consegna alla vita e alla storia, un lavoro maestoso (Doppio Album), dal titolo eponimo, ispiratore, esplorativo, aderente alle pieghe fallibili dell’animo umano contemporaneo.
Una gemma preziosa per gli amanti della musica d’autore. Tra canzoni, rarità ed inediti, un racconto filologico che passa al vaglio 50 anni di ineguagliabile creatività. Parole, musica, neologismi e incagli, avanguardia, ironia e riflessività critica di un Artista Grande, Grandissimo, Alto.
Un linguaggio, ancora inesplorato, destinato a tracciare un solco indelebile nella storia della musica italiana.
La collezione -restaurata e rimasterizzata da Mauro Malavasi- offre uno scorcio di infinito poetico unico, originale, luminosissimo.
I Porcupine Tree
annunciano una nuova edizione
deluxe hardback book
del loro iconico album del 2007
“Fear Of A Blank Planet“
In uscita per la londinese
Transmission il 25 ottobre 2024
L’etichetta londinese Transmission annuncia una nuova edizione dell’album Fear Of A Blank Planet dei Porcupine Tree, nominato ai Grammy nel 2007. Con un libro cartonato di 112 pagine, cinque CD e un disco Blu-ray, la nuova edizione include le rimasterizzazioni di Fear Of A Blank Planet e del mini album Nil Recurring, circa 55 minuti di demo inediti, una prima performance dal vivo di una versione dell’album ancora in fase di lavorazione, nonché registrazioni di session instore e della BBC, la raccolta più completa dell’album e delle registrazioni relative fino ad oggi.
Il set è composto da:
Libro cartonato di 112 pagine: Il fulcro di questa raccolta è un libro di 112 pagine, con approfondimenti sul processo di creazione dell’album da parte di Stephen Humphries con interviste, insieme a rare immagini dei fotografi Lasse Hoile e Carl Glover.
Disco 1 (CD): 2024 remaster di Fear Of A Blank Planet.
Disco 2 (CD): 2024 remaster di Nil Recurring EP.
Disco 3 (CD): Circa 55 minuti di demo inediti della band e di Steven Wilson, che offrono una rara visione del processo creativo dell’album, compresi 2 brani non inclusi nella versione finale.
Disco 4 (CD): Registrazione dal vivo di una versione work-in-progress dell’album realizzata al The Garage di Saarbrucken (Germania) il 23 settembre 2006, mentre la band stava ancora perfezionando e sviluppando il disco. È stata mixata per la prima volta dai nastri multitraccia per questa edizione.
Disco 5 (CD): Una session radiofonica della BBC di 5 brani (Maida Vale Studios, 13 aprile 2007) più un’esibizione acustica/unplugged di 8 brani in un negozio di Park Avenue, Orlando/USA (4 ottobre 2007).
Disco 6 (Blu-ray): Include i mix stereo e surround 5.1 rimasterizzati di Fear Of A Blank Planet e Nil Recurring, oltre a un nuovo documentario 2024 – “The Making of Fear Of A Blank Planet”. Contiene anche 3 video musicali, 3 canzoni eseguite dal vivo al Palladium di Colonia (4 dicembre 2007) e 2 filmati dal vivo (“Sleep Together” e “Anesthetize”).
GUARDA IL TRAILER DI “FEAR OF A BLANK PLANET” 2024
”.una fusione aggressivamente moderna dell’art rock da arena dei Rush, del classicismo prog britannico – in particolare Pink Floyd e King Crimson – e della vendetta post-grunge dei Tool“
Rolling Stone
Pubblicato originariamente nel 2007, Fear Of A Blank Planet è il nono album in studio dei Porcupine Tree e sia la band che i fan lo considerano una vetta nel loro catalogo. È stato il loro album più venduto all’epoca, il primo della band a entrare nella Billboard Top 100 negli Stati Uniti e a raggiungere una posizione significativa nelle classifiche europee, guadagnandosi anche una nomination ai Grammy. L’album include le collaborazioni con Robert Fripp (King Crimson) e con il chitarrista dei Rush, Alex Lifeson, ed è stato inserito dalla rivista Rolling Stone tra i Greatest Prog Albums Of All Time, oltre a essere nominato Album dell’anno da Classic Rock nel 2007.
Concept album ispirato al romanzo di Bret Easton Ellis, Lunar Park, i testi di Fear Of A Blank Planet affrontano il tema di come il protagonista adolescente combatta la sua noia terminale e i suoi disturbi da deficit di attenzione con farmaci, TV, giochi al computer, violenza insensata, sesso vuoto e autolesionismo.
Foto di Carl Glover
Dopo l’uscita di Fear Of A Blank Planet nel 2007, i Porcupine Tree hanno consolidato la loro reputazione di band tra le più celebri del rock con l’uscita di The Incident nel 2009, che ha raccolto il plauso della critica e ha fatto guadagnare alla band un’altra nomination ai Grammy. Dopo una pausa significativa, mentre i membri si dedicavano ad altri progetti, l’attesissimo ritorno del 2022 con Closure/Continuation ha dimostrato l’incrollabile impegno della band a spingersi oltre i confini del proprio sound.
FEAR OF A BLANK PLANET – DELUXE
TRACKLIST
DISCO 1
1. Fear Of A Blank Planet (2024 Remaster) [07:28]
2. My Ashes (2024 Remaster) [05:09]
3. Anesthetize (2024 Remaster) [17:52]
4. Sentimental (2024 Remaster) [05:26]
5. Way Out Of Here (2024 Remaster) [07:37]
6. Sleep Together (2024 Remaster) [07:28]
DISCO 2
1. Nil Recurring (2024 Remaster) [06:15]
2. Normal (2024 Remaster) [07:08]
3. Cheating The Polygraph (2024 Remaster) [07:10]
4. What Happens Now? (2024 Remaster) [08:24]
5. Fear Of A Blank Planet (Tour Live intro) [02:02]
DISCO 3
1. Fear Of A Blank Planet (Demo) [07:01]
2. My Ashes (Demo) [05:09]
3. Anesthetize (Demo) [16:49]
4. Sentimental (Demo) [05:03]
5. Cheating The Polygraph (Demo) [07:07]
6. Sleep Together (Demo) [07:26]
7. Always Recurring (Demo) [03:49]
8. Hey Sleeper (Demo) [03:36]
DISCO 4
1. Fear Of A Blank Planet (Live at Garage, Saarbrucken, 23 September 2006) [09:05]
2. My Ashes (Live at Garage, Saarbrucken, 23 September 2006) [05:44]
3. Anesthetize (Live at Garage, Saarbrucken, 23 September 2006) [17:12]
4. Sentimental (Live at Garage, Saarbrucken, 23 September 2006) [05:07]
5. Cheating The Polygraph (Live at Garage, Saarbrucken, 23 September 2006) [06:58]
6. Sleep Together (Live at Garage, Saarbrucken, 23 September 2006) [08:11]
DISCO 5
1. Blackest Eyes (BBC Session, Maida Vale, 13 April 2007) [04:27]
2. Fear Of A Blank Planet (BBC Session, Maida Vale, 13 April 2007) [07:29]
3. Sleep Together (BBC Session, Maida Vale, 13 April 2007) [07:20]
4. The Pills I’m Taking (BBC Session, Maida Vale, 13 April 2007) [05:58]
5. Halo (BBC Session, Maida Vale, 13 April 2007) [05:42]
6. The Sky Moves Sideways (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [04:02]
7. Even Less (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [03:27]
8. Stars Die (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [04:34]
9. Waiting (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [03:52]
10. Normal (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [04:52]
11. Drown With Me (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [04:09]
12. Lazarus (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [04:06]
13. Trains (Live in-store performance, Park Avenue, Orlando, 4 October 2007) [04:28]
DISCO 6
1. Fear Of A Blank Planet (5.1) [07:28]
2. My Ashes (5.1) [05:09]
3. Anesthetize (5.1) [17:52]
4. Sentimental (5.1) [05:26]
5. Way Out Of Here (5.1) [07:37]
6. Sleep Together (5.1) [07:28]
7. Nil Recurring (5.1) [06:15]
8. Normal (5.1) [07:08]
9. Cheating The Polygraph (5.1) [07:10]
10. What Happens Now? (5.1) [08:24]
11. Fear Of A Blank Planet (Video) [04:19]
12. Way Out Of Here (Video) [04:17]
13. Normal (Video) [03:52]
14. Sleep Together (Live Visual Film) [07:32]
15. Anesthetize (Live Visual Film) [17:14]
16. Fear Of A Blank Planet (Video – Live at Palladium, Koln, 4 December 2007) [08:37]
17. Anesthetize (Video – Live at Palladium, Koln, 4 December 2007) [17:14]
18. Sleep Together (Video – Live at Palladium, Koln, 4 December 2007) [08:03]
19. The Making Of Fear Of A Blank Planet (Documentary Film) [48:23]
La nuova edizione di Fear Of A Blank Planet uscirà perTransmission il 25 ottobre 2024.
Preordina QUI
Tim Bowness
presenta il video di
“Films Of Our Youth”
creato da Julianne Regan
(All About Eve)
In vista dell’uscita del suo nuovo album Powder Dry, prevista per il 13 settembre per Kscope, il cantante, cantautore e produttore Tim Bowness presenta oggi un nuovo straordinario video per il brano “Films Of Our Youth”.
Il video, creato dalla celebre cantautrice Julianne Regan (All About Eve), è ora disponibile su Youtube.
Tim descrive la nuova canzone come “una combinazione di effetti sonori, corde di Mellotron trattate e voce campionata”, affermando che “Films Of Our Youth è il pezzo più riflessivo di Powder Dry. È una sorta di respiro musicale”. Parlando della collaborazione con Julianne Regan, ha detto che “le immagini toccanti catturano in modo molto efficace la malinconica attitudine cinematografica della musica”.
Il nuovo video segue la recente pubblicazione del singolo “Lost/Not Lost”, un brano elettro-pop diretto e con un testo ottimista, uno dei brani di punta di Powder Dry. Il singolo è uscito insieme al video ipnotico realizzato da Blacktide Productions.
Con 16 pezzi concentrati in 40 minuti, l’ottavo album in studio di Tim Bowness, Powder Dry, rappresenta un nuovo inizio con la nuova label, l’inglese Kscope.
Mettendo insieme acuti contrasti, l’album spazia tra i generi rimanendo accessibile e selvaggiamente sperimentale, abbracciando l’Industrial Rock, l’Electro Pop, il linguaggio diretto cantautorale, paesaggi sonori spettrali e altro ancora.
Interamente prodotto, suonato e scritto da Bowness (una novità assoluta), Powder Dry è stato mixato (in stereo e Surround Sound) dal partner di Bowness nei No-Man (e nel podcast The Album Years), Steven Wilson.
“Questo è il migliore e il più creativo di tutti gli album di Tim”
Steven Wilson
“Powder Dry” tracklist:
Rock Hudson
Lost / Not Lost
When Summer Comes
Idiots At Large
A Stand-Up For The Dying
Old Crawler
Heartbreak Notes
Ghost Of A Kiss
Summer Turned
You Can Always Disappear
Powder Dry
Films Of Our Youth
This Way Now
I Was There
The Film Of Your Youth
Built To Last
PREORDINA “POWDER DRY” (LP/CD) QUI
-LP in vinile rosa in edizione limitata – disponibile in esclusiva nello store ufficiale
Tim Bowness/Kscope
– LP in vinile giallo in edizione limitata – disponibile presso i negozi indipendenti
– Edizione limitata – CD e DVD con 2 dischi – incluso un DVD con mix stereo PCM
a 24 bit e 48 kHz e mix Dolby Digital 5.1 di Steven Wilson.
– CD / LP / Digitale
– Esclusiva cartolina autografata inclusa in tutti i preordini presso lo store ufficiale
Tim Bowness/Kscope
I PROSSIMI CONCERTI DI TIM BOWNESS
13 SETTEMBRE 2024
Release show di Powder Dry
Per celebrare l’uscita del suo nuovo album Powder Dry, Tim Bowness si esibirà al Camden Club di Londra il 13 settembre con la sua band i Butterfly Mind.
1 DICEMBRE 2024
The Fiddler’s Elbow, Camden, Londra NW5 3HS
Tim Bowness e i Butterfly Mind saranno i protagonisti del Prog The Forest di quest’anno.
BIGLIETTI IN VENDITA QUI
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