LUDOVICO EINAUDI
 Teatro Dal Verme
8-17 Dicembre 2017 ore 20

Aggiunta Nuova Data
11 Dicembre 2017


Ludovico Einaudi chiude a Milano l’anno dei grandi numeri con una serie di dieci concerti consecutivi in un Teatro Dal Verme allestito per l’occasione, ospiti internazionali sempre diversi e secret show dei musicisti invitati. 
 

Esploratore di sogni e territori inconsueti, il pianista e compositore Ludovico Einaudi sorprende ogni volta per la misura e la coerenza con cui mette in scena il suo mondo sonoro, lasciando al pubblico la più ampia libertà di fare un’esperienza viva e personale della sua musica.

Quest’anno sono dieci i concerti consecutivi che terrà dall’8 al 17 dicembre in un Teatro Dal Verme appositamente allestito in ogni suo ambiente, dalla facciata al foyer alla sala principale a quella piccola, con ospiti internazionali diversi ogni sera, orchestre, solisti e vecchi compagni d’avventura. Un programma che cambierà di volta in volta, tra “Elements”, “Divenire”, In A Time Lapse” e “Nightbook”, opere molto conosciute e pezzi più appartati che potrebbero affiorare dalle profondità del repertorio.

Tra gli ospiti ci saranno Robert Lippok, artista audiovisivo, stage designer e sperimentatore, Ballaké Sissoko, virtuoso della kora ed erede della millenaria cultura mandinga, Kazu Makino e Amedeo Pace, rispettivamente la cantante e il chitarrista fondatori dei newyorkesi Blonde Redhead. E ancora il compositore avant-garde e liutista Josef Van Wissen, il clavicembalista, pianista e autore di musiche da film Jean Rondeau, l’artista sonoro e performer Tomoko Sauvage, l’attore shakespeariano e regista Jonathan Moore, l’Orchestra de I Pomeriggi Musicali. Ognuno di loro, uno diverso ogni sera, salirà sul palco del Dal Verme per suonare qualche brano insieme a Ludovico Einaudi e al suo gruppo.

Poi, dopo il concerto in Sala Grande, la musica continuerà in segreto nell’intimità della Sala Piccola, dove i musicisti ospiti si alterneranno in un set di quaranta minuti. Musiche diverse tra loro, solo apparentemente distanti, dall’arpa africana al clavicembalo, al liuto barocco, alla scultura sonora, alla performance elettroacustica, ma che invisibilmente gravitano sul mondo sonoro di Einaudi, che l’influenzano e l’attraggono come pianeti.

Così, con la regia e la visione di Ludovico Einaudi, il Teatro Dal Verme diventerà un’esperienza musicale totalizzante, occasione d’incontro, emozione e conoscenza.

I concerti di Milano chiudono un anno di grandi numeri per Ludovico Einaudi. Tra febbraio e aprile il tour di “Elements” ha toccato Australia, Cina e Giappone. In estate, un programma articolato su più album ha registrato il tutto esaurito, 20000 spettatori, al Waldbuhne di Berlino. Tutto esaurito anche al London Chelsea, alle due serate di Caracalla, a Roma, all’Arena Afas di Amsterdam, alla Dublin Arena e alla Forest Nation di Bruxelles, spazi questi normalmente riservati ai grandi eventi rock. Il tour è poi proseguito in settembre con due serate esaurite all’anfiteatro Herodion Attico di Atene e al Crocus di Mosca, al Palacio Vista Alegre di Madrid e al Campo Pequeño di Lisbona, e in ottobre tra Canada e Stati Uniti, toccando tra gli altri il Chicago Symphony, il Beacon Theatre di New York, la Massey Hall di Toronto.
Il calendario completo con le prossime date di Einaudi a questo link:
http://www.ludovicoeinaudi.com/?page_id=10

 

La formazione dei concerti prevede:

Ludovico Einaudi – piano

Federico Mecozzi – violino

Redi Hasa – Violoncello

Alberto Fabris – basso elettrico, live electronics

Francesco Arcuri – chitarra, percussioni

Riccardo Laganà – percussioni

Management : Ponderosa Music and Art srl
 

OSPITI NEL DETTAGLIO

ROBERT LIPPOK

Protagonista della scena sperimentale berlinese, artista elettronico, stage designer e musicista, con il fratello Ronald fonda i To Rococo Rot, gruppo alfiere del post rock cibernetico, disciolto nel 2015 dopo venti anni di attività. La concezione scultorea della musica, l’importanza creativa data all’improvvisazione e all’azzardo, fanno di Lippok un musicista nomade e imprevedibile. Nel 2009, ha collaborato con Ludovico Einaudi in Cloudland (Whitetree), disco e tour.

BALLAKE SISSOKO

Virtuoso della kora ed erede della millenaria cultura mandinga e del canto griot, Ballake Sissoko è un musicista dalla rara potenza evocativa. La sua ancestrale arpa africana e la sua musica dolcemente arabescata, hanno trovato estimatori e collaborazioni in tutto il mondo, da Ludovico Einaudi – con il quale ha inciso Diario Mali nel 2003 – a star della world music come Toumani Diabate, a Vincent Segal, violoncellista di Elvis Costello e Sting.

KAZU MAKINO

Kazu è una cantante giapponese stabilitasi a New York a metà anni 80, autrice di canzoni, tastierista e polistrumentista, cofondatrice nel 1993 del gruppo alternative rock Blonde Redhead. La sua evoluzione artistica è ben rappresentata dai nove album incisi in studio con il gruppo, dal noise rock delle origini al sofisticato pop onirico di oggi.

AMEDEO PACE

Con il fratello gemello Simone, ha condiviso non solo la nascita a Milano e il successivo trasferimento in Canada e poi negli Usa, ma anche la carriera artistica. Fondatore dei Blonde Redhead, Amedeo è chitarrista e compositore, nonché accanito sperimentatore sonoro. Pur rimanendo fedele alla forma canzone, il suo approccio impetuoso alla musica, il suo fervore allucinato, lo mantengono a distanza costante dal mainstream.

JOZEF VAN WISSEN

Compositore minimalista e liutista olandese basato a New York, Van Wissen ha un dominio tecnico del suo strumento equivalente alla varietà dei suoi interessi musicali. Nel 2013 ha vinto il premio del Festival di Cannes per la colonna sonora di “Only lovers left alive” di Jim Jarmush. La National Gallery di Londra gli ha commissionato la musica per un quadro di Holbein e ha composto la colonna sonora di un videogioco. Gira il mondo senza sosta, ricerca e manipola le tablature medievali per liuto, incide dischi per l’etichetta da lui fondata e diretta, “Incunabulum”.

JEAN RONDEAU

Giovane e pluripremiato clavicembalista francese, gli interessi musicali di Jean Rondeau vanno da Bach alla musica barocca, con l’Ensemble Nevermind, al jazz con il quartetto Note Forget, entrambi fondati da lui. Ha composto anche la colonna sonora di “Paula”, un film del regista tedesco Christian Schwochow.

TOMOKO SAUVAGE

Residente a Parigi da più di un decennio ma nata e cresciuta a Yokohama, Tomoko Miyata in arte Sauvage, è il nuovo volto artistico della musica d’avanguardia e sperimentale del Sol Levante. Il suo strumento è lo jalangataram, un insieme di ciotole di ceramica e metallo intonate con l’acqua, che suona con cucchiai di legno e fili metallici, in performance musicali ipnotiche e suggestive.

JONATHAN MOORE

Definito dall’Evening Standard il “Johnny Rotten” del teatro britannico, l’attore, regista, drammaturgo e commediografo Jonathan Moore è reduce dalla prima trionfale a Chicago de “L’Invenzione di Morel”, con la musica di Stewart Copeland dei Police, di cui ha curato la messa in scena. Ha diretto opere liriche al Covent Garden, scritto per teatro, cinema e televisione e recitato in compagnie primarie quali la Royal Shakespeare Company.

 

Link Utili:

www.ponderosa.it

www.ludovicoeianudi.com

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